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La metodologia della speranza


Mist
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5 ore fa, Toremoon dice:

Come quando sai che il panino di McDonald's è fatto di merda e contiene merda, eppure sei sempre lì in fila per il tuo BigMac. Come risolvere il conflitto? A chi far vincere? E, soprattutto, c'è un vincitore o l'unico a vincere è lo spirito delle multinazionali su ciò che siamo? 

Io credo che sia importante che mangiamo meno carne, perché non ne abbiamo davvero bisogno, ma poi vado a Modena e ordino la grigliata reale. 

 

ecco qua la soluzione.

se mi permetti la battuta, questo qua è un link salva-toremoon! ;)

 

Modificato da Tersite
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Non capisco perché tirare fuori luoghi comuni in un Topic come questo. 

 

Ora non ho tempo di approfondire ma ieri ho scoperto una cosa agghiacciante: un amico di famiglia è stato ucciso da suo figlio. La notizia è su tutti i TG e su tutti i giornali. 

 

Incredibile tempismo dopo un Topic del genere. 

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minchia mist, scusa se te lo dico, ma dovresti mettere la notizia come minimo sotto spoiler.

 

Spoiler

uno che veniva a scuola con me invece ha accoltellato a morte il padre. per settimane noi "amici" abbiamo detto che era impossibile, poi ha confessato e ci siamo rimasti tutti di merda.

comunque il padre picchiava lui e madre, spendeva tutto nel gioco d'azzardo, insomma non che meritasse la morte ma non era nemmeno una roba tipo erika e omar

 

Modificato da Tersite
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Quando ero piccolo, vicino a dove abitavo, c'era un grande piazzale dove nel week end parcheggiavano i TIR che dovevano partire per grandi viaggi, ma che dovevano aspettare il lunedì per il carico. Prato era una città industriale fra le più ricche d'Italia,giravano tantissimi soldi, c'era speranza per il futuro, anzi, il futuro era il presente. In quel piazzale c'era una specie di pizzeria frequentata dai camionisti. Avevano anche dei videogiochi, ed io con i miei amici solitamente andavamo a fare qualche partita. Un giorno Francesco Orobello, il cui padre faceva il cuoco, provò la sua chiave di casa nel vassettino che custodiva le monete dei videogiochi. Quella chiave poteva aprirlo. Abbacinati dalla ricchezza, noi prendemmo un po' di monete. Ci tornammo anche i giorni successivi, non prendevamo grosse cifre, poche centinaia di lire, ma era così facile che non riuscivamo a resistere. 
Io poi smisi: capivo che non era giusto, e fui preso dal terrore che si venisse a sapere, che potessi andare in carcere, che i miei genitori lo sapessero e mi biasimassero.
Fu lì che nacque la cosa di Gorizia. Da allora Gorizia non me la sono più tolta dalla mente. Ha segnato la mia esistenza.

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Che poi un tempo si diceva che se ti fermi

in un posto (ristorante, bar,...) dove vi si fermano molti camionisti, vai sul sicuro che si mangia bene. Io a questa leggenda metropolitana, dei camionisti seismografi del palato, non ci ho voluto mai credere. Anche perché visto quanti camion stazionano negli autogrill, quest'ultimi dovrebbero essere i Gotha della cucina paneuropea. E poi vai per vedere e i camionisti si preparano da mangiare con il loro cucinino portatile.

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La gastronomia comunque è una metafora di quanto discusso nei giorni passati. 

A Gorizia si mangia in in certo modo perché la gente se lo aspetta da Gorizia o perché gli piace così? Voglio dire, se lo volessero potrebbe diventare la capitale della pizza, alla faccia di @Toremoon e delle sue battutine fuori luogo? 

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3 minuti fa, Tersite dice:

L'omicidio è avvenuto dentro la Renault Megane di Fabrizio Fioriti. Qui i due sono rimasti a parlare almeno per qualche minuto, poi la rabbia di Matteo si è scatenata sul padre. Lo avrebbe colpito in una sorta di abbraccio assassino, lui seduto al posto del passeggero e la vittima al posto di guida. Poi l'uomo avrebbe anche provato a fuggire ma, aperta la portiera ha avuto solo la forza per crollare al suolo, ormai allo stremo delle forze. Un'altra ipotesi, leggermente diversa e anche un po' meno attendibile, è che l'assassino possa aver colpito da fuori, aprendo la portiera e scagliandosi contro la vittima.
Matteo non ricorda con esattezza che cosa abbia fatto dopo, e perché: la gestione del coltello, il tentativo di fuga solo abbozzato e subito rientrato, tanti altri particolari che potrà mettere a fuoco fra chissà quanto tempo. Ora, da reo confesso, aspetta di poter abbracciare i suoi familiari, che non ha più visto dal momento del suo ingresso in carcere.

 

 

...Meglio una telefonata... 

 

 

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