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TotoTrump


SCRIGNO MAGICO
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Per come li intendo io, i mondialisti sono quelli che ragionano in termini globali, come mondo, non più come singola nazione. Es. "oltre che italiani siamo cittadini del mondo, gli stranieri sono i benvenuti e i problemi degli stranieri sono anche (in parte) un problema nostro". Concetti fondamentali : apertura, integrazione del "diverso", riformismo.

Gli antimondialisti sono l'opposto. Es. "noi siamo italiani, gli altri sono stranieri e stiano a casa loro. E i loro problemi son cazzi loro". Concetti fondamentali : chiusura, segregazione del "diverso", conservatorismo.

 

Tornando all'esempio Trump: tra i vari proclami sparati durante questi mesi ci sono il muro col Messico, togliere i visti ai musulmani, rimandare indietro i rifugiati, uscire dalla NATO, far rientrare in USA le società americane delocalizzate all'estero, ecc. Una chiusura degli Stati Uniti in se stessi per ritornare alla grandezza di un tempo.

Lui è chiaramente un antimondialista, non a caso si è congratulato con il Regno Unito per la Brexit.

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Il punto è che chi è aperto è anche chi non ci perde niente ad esserlo. L'immigrazione e la globalizzazione spingono i salari verso il basso e questo è un fatto, ma i salari dell'elite non sono intaccati, non soffrendo la concorrenza dei nuovi arrivi. Dunque, l'elite può permettersi di essere mondialista, tanto a rimetterci sono le classi basse e medie occidentali. Sono classi che con la globalizzazione hanno perso, e dunque rivogliono le frontiere per tornare indietro (perché davanti vedono nero), mentre la sinistra continua a ripetere loro che ci sono altre priorità, quali i poveri di altri paesi e l'ambiente. il punto è proprio che se il nostro lavoro fosse tra quelli a rischio non ci metteremmo certo a fare i samaritani e non voteremmo per chi, per questo, ci dà  del razzista. La destra nazionalista semplicemente parla di tornare indietro, dunque si rivolge a chi ieri stava meglio. 

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1 ora fa, Dauntless dice:

Il punto è che chi è aperto è anche chi non ci perde niente ad esserlo. L'immigrazione e la globalizzazione spingono i salari verso il basso e questo è un fatto, ma i salari dell'elite non sono intaccati, non soffrendo la concorrenza dei nuovi arrivi. Dunque, l'elite può permettersi di essere mondialista, tanto a rimetterci sono le classi basse e medie occidentali. Sono classi che con la globalizzazione hanno perso, e dunque rivogliono le frontiere per tornare indietro (perché davanti vedono nero), mentre la sinistra continua a ripetere loro che ci sono altre priorità, quali i poveri di altri paesi e l'ambiente. il punto è proprio che se il nostro lavoro fosse tra quelli a rischio non ci metteremmo certo a fare i samaritani e non voteremmo per chi, per questo, ci dà  del razzista. La destra nazionalista semplicemente parla di tornare indietro, dunque si rivolge a chi ieri stava meglio. 

 

Esatto, concordo su tutto.

Aggiungo che l'immigrazione non solo non intacca i salari dell'elite, ma provocando un dumping salariale del ceto medio/basso fa a maggior ragione comodo all'elite, tipo a quella che possiede un'impresa e può pagare meno i propri dipendenti.

Per questo motivo il paradigma "sinistra-poveri, destra-ricchi" non ha più senso. O se vogliamo, ha un senso se allarghiamo il contesto al mondo intero, perché il ceto medio-basso italiano rappresenta i ricchi e i privilegiati se confrontato al popolo degli immigrati africani.

Modificato da GURU baba rey
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Secondo me la chiusura è improponibile non solo in senso etico/buonista perché la gente muore (argomento comunque che dovrebbe essere persuasivo per gli esseri umani) ma anche pratico utilitarista. Siamo circa 7,5 miliardi di persone, alla fine del mandato di Trump saremo 9, sempre di più nei posti disgraziati, sempre meno nei posti ricchi che fanno i fertility day. O si lavora per far spostare le persone, o ci si chiude ma a un certo punto questi ci attaccano e vincono perché sono di più. Oppure perdono ma solo se facciamo cose che distruggono la nostra amata cultura, tipo sterminarli tutti.

Buongiorno.

La morale è che chi offre queste soluzioni vende menzogne distruttive.

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I mantra della pancia del paese dimenticata e della demonizzazione dell'avversario sono concetti che mi danno la nausea e penso siano stati impiantati con messaggi subliminali o con chip sotto pelle: prendiamo atto che è vero il contrario: la violenza della comunicazione politica non è dalla parte che si dice http://www.nytimes.com/interactive/2016/01/28/upshot/donald-trump-twitter-insults.html, e che i partiti vicini agli elettori - per esempio sui territori - non sono quelli che si dicono (trump non ne aveva NESSUNO negli stati a sorpresa in cui ha vinto, in pratica aveva rinunciato a farci campagna elettorale!): le vittorie dei populismi insegnano che è vero il contrario, stare vicino alla gente non conta, paga la demonizzazione dell'avversario e la violenza dei messaggi forti da palchi lontani dalle persone, prevalentemente in tv e online.

la versione farsesca di casa nostra si esprime con M5S che ripudia i meetup (consci che non servono a un cazzo) e dice di stare vicino alla gente mandando il dibba in moto nelle località turistiche di lusso.

 

35 minuti fa, aleman dice:

chi è contrario non propone soluzioni di facile comprensione

 

io soluzioni di facile comprensione non ne ho, richiederebbero un ripensamento di tutto il modo di discutere della politica.

 

come dice spietatamente dauntless, il corto circuito elettori - media - politica non lascia scampo a un cambio di rotta rispetto a: politici propongono soluzioni illusorie che rispondono a problemi enfatizzati, i media enfatizzano a loro volta sia i problemi che le soluzioni illusorie, gli elettori votano di conseguenza (e si prendono degli imbecilli, e gli si propongono corsi di alfabetizzazione il cui fine ultimo è di imparare a smettere di guardare la tv, leggere il giornale e ascoltare i politici).

 

il ripensamento radicale per me non sta tanto nel recepire domande di sinistra (quale per esempio sull'immigrazione, a quanto ne ho capito in questi 10 anni, il problema è che l'italia ha leggi esageratamente restrittive, che non consentono un flusso regolare, ma incentivano la clandestinità, per non parlare dell'abuso del diritto d'asilo. il mantra però è che la boldrini vuol fare entrare tutti, cosa che dev'essere stata parimenti impiantata in un chip sotto pelle e consente il perpetuarsi della bossi fini, una delle leggi più chiuse d'europa).  ma anche e soprattutto rispetto e rigore nel modo di fare politica e informazione.

 

ilpost.it, per esempio, ha un modo di informare radicale e rivoluzionario, rispetto a ogni altro giornale italiano, ed è su posizioni di centrosinistra laico e moderato, piuttosto in linea con renzi. E' da quelle pagine che si descrive il cortocircuito di cui sopra, per cui l'obiettivo di politici e media non è di informare o persuadere l'elettorato, ma di emozionarlo e di scioccarlo.

Poi prendere atto che questo è il problema non significa pensare che sia risolvibile, ma almeno si smette di chiedere la restrizione del suffragio universale o dei corsi di buon voto per gli elettori.

 

Modificato da Tersite
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10 minuti fa, Tersite dice:

paga solo la demonizzazione dell'avversario

 

(Ho estrapolato). Di base sono invece convinto che sia una strategia perdente, ma nel caso specifico l'hanno adottata entrambi per cui direi che questa componente si sia elisa, e ha contato tutto il resto. 

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11 minuti fa, SCRIGNO MAGICO dice:

ma nel caso specifico l'hanno adottata entrambi 

 

nel nostro paese meno di 10 anni fa c'è stato un candidato che ha fatto un'operazione che, con il necessario distacco di 8 anni e vista la sua successiva carriera da scrittore e cineasta, può essere definita tra il gandhiano e il dadaista. 

ha fatto una campagna elettorale girando sistematicamente ogni giorno in un circolo o in una piazza, andando a pranzo ogni giorno da una famiglia disagiata, e non pronunciando MAI, per scelta esplicita, il nome dell'avversario.

ci ricordiamo che fine ha fatto?

dopo la sonora sconfitta abbiamo detto anche a lui che l'altro (che al contrario investiva in maniera caratterizzante nelle televisioni e sulla minaccia del ritorno del comunismo) ha vinto perché era vicino alla pancia del paese e non demonizzava l'avversario.

 

 

Modificato da Tersite
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1 minuto fa, Tersite dice:

 

nel nostro paese meno di 10 anni fa c'è stato un candidato che ha fatto un'operazione che, con il necessario distacco di 8 anni e vista la sua successiva carriera da scrittore e cineasta, può essere definita stupendamente dadaista. 

ha fatto una campagna elettorale girando sistematicamente ogni giorno in un circolo o in una piazza, andando a pranzo ogni giorno da una famiglia disagiata, e non pronunciando MAI, per scelta esplicita, il nome dell'avversario.

ci ricordiamo che fine ha fatto?

dopo la sonora sconfitta abbiamo detto anche a lui che l'altro (che al contrario investiva in maniera caratterizzante nelle televisioni e sulla minaccia del ritorno del comunismo) ha vinto perché era vicino alla pancia del paese e non demonizzava l'avversario.

 

O ha vinto anche perché gli altri demonizzavano lui, o meglio, basavano quasi tutto su quello, ecco l'errore, invece di considerarla solo una piccola parte della strategia elettorale. 

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5 ore fa, Tersite dice:

Secondo me la chiusura è improponibile non solo in senso etico/buonista perché la gente muore (argomento comunque che dovrebbe essere persuasivo per gli esseri umani) ma anche pratico utilitarista. Siamo circa 7,5 miliardi di persone, alla fine del mandato di Trump saremo 9, sempre di più nei posti disgraziati, sempre meno nei posti ricchi che fanno i fertility day. O si lavora per far spostare le persone, o ci si chiude ma a un certo punto questi ci attaccano e vincono perché sono di più. Oppure perdono ma solo se facciamo cose che distruggono la nostra amata cultura, tipo sterminarli tutti.

Buongiorno.

La morale è che chi offre queste soluzioni vende menzogne distruttive.

 

Non la vedo così. I paesi evolvono, la Cina 40 anni fa faceva la fame e la popolazione cresceva a dismisura, ma il suo stesso potere umano l'ha resa una potenza, e adesso non è più un paese da cui si emigra. La stessa cosa può diventare la Nigeria tra 20 anni, e in generale l'Africa centrale verso cui la Cina sta delocalizzando molte produzioni. I rapporti di forza tra paesi non sono scolpiti. Si deve sicuramente aprirsi all'immigrazione fintanto che il bilancio demografico diventa sostenibile, ma non di più: c'è un certo numero di stranieri che possono essere assimilati, se viene superato si accentuano i ghetti e i gruppi etnici chiusi, con conseguenze che abbiamo constatato. 

Non è assolutamente possibile un'apertura totale, per svariati motivi. Primo fra tutti, il potere politico che la democrazia assegna a chi semplicemente fa più figli.

 

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Apprezzo lo scenario che dà speranza, se la transizione demografica arrivasse a compimento ci sarebbe sostenibilità, bisogna vedere se ci si arriva (fra 4 anni no, ma fra 20 si stimano 2 miliardi di persone in più che adesso).

59 minuti fa, aleman dice:

Come sarebbe cvd? Prima dicevi il contrario. 

 

Mi riferivo ai chip sotto pelle (se spiego oltre è proprio misero)

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5 ore fa, Tersite dice:

ilpost.it, per esempio, ha un modo di informare radicale e rivoluzionario, rispetto a ogni altro giornale italiano, ed è su posizioni di centrosinistra laico e moderato, piuttosto in linea con renzi. E' da quelle pagine che si descrive il cortocircuito di cui sopra, per cui l'obiettivo di politici e media non è di informare o persuadere l'elettorato, ma di emozionarlo e di scioccarlo.

Poi prendere atto che questo è il problema non significa pensare che sia risolvibile, ma almeno si smette di chiedere la restrizione del suffragio universale o dei corsi di buon voto per gli elettori.

 

 

Ho messo il like solo per quanto dici su il Post. Su tutto il resto non sono d'accordo. Io mi sono anche rotto il cazzo di sentire Di Battista che parla di premier non eletto e di gente che ci crede. 

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51 minuti fa, Ulixess dice:

 

Ho messo il like solo per quanto dici su il Post. Su tutto il resto non sono d'accordo. Io mi sono anche rotto il cazzo di sentire Di Battista che parla di premier non eletto e di gente che ci crede. 

 

io mica ho detto che è una bella cosa, gli è consentito solo perché non esiste un giornalista che faccia domande.

 

Modificato da Tersite
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17 ore fa, Ulixess dice:

 

Ho messo il like solo per quanto dici su il Post. Su tutto il resto non sono d'accordo. Io mi sono anche rotto il cazzo di sentire Di Battista che parla di premier non eletto e di gente che ci crede. 

 

Per esempio vedo che il dibba ha detto in diretta che la costituzione è stata approvata dal popolo nel 48. In studio nessuno controbatte, la rete che è furba corregge la data, come se il problema fosse quello. Il fatto che nel 46 non si votasse per approvare la costituzione, ma per eleggere chi l'avrebbe scritta (peraltro non certo con le preferenze, ASSEMBLEA DI NOMINATI DAI PARTITI diremmo oggi), è un concetto che scompare. Di chi è la colpa? 

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16 minuti fa, Tersite dice:

 

Per esempio vedo che il dibba ha detto in diretta che la costituzione è stata approvata dal popolo nel 48. In studio nessuno controbatte, la rete che è furba corregge la data, come se il problema fosse quello. Il fatto che nel 46 non si votasse per approvare la costituzione, ma per eleggere chi l'avrebbe scritta (peraltro non certo con le preferenze, ASSEMBLEA DI NOMINATI DAI PARTITI diremmo oggi), è un concetto che scompare. Di chi è la colpa? 

 

Se la gente fosse un minimo preparata, riderebbe in faccia a queste boiate. 

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