Vai al contenuto

Squadre B


Toremoon
 Share

Recommended Posts

In un freddo mondo di gente che guarda qualche partita alla TV, può anche essere così.

Ma quello non è il vero calcio, o meglio non è il calcio che intendo io.

In realtà, la discriminante dovrebbe essere la passione e quindi la gente che va allo stadio.

 

A cominciare dai diritti televisivi: adesso vengono ripartiti in parte in ugual misura, in parte sui risultati sportivi, in parte in base a un astratto "bacino d'utenza".

Non c'è da stupirsi quindi se gli stadi sono fatiscenti e non ci va più nessuno... cosa glie ne frega alle società?

La soluzione sarebbe semplicissima: i diritti tv bisognerebbe suddividerli in base alle presenze medie allo stadio. In quel caso allora si, che tutte le società investirebbero sugli stadi, abbasserebbero il prezzo dei biglietti, ecc.

 

Ma questo non interessa a nessuno... anzi, indeboliamo ancora di più chi avrebbe il supporto dei tifosi ma non ha i mezzi economici.

Godiamoci le emergenti squadre "virtuali" senza tifosi, del resto per come va il calcio adesso avere o no dei tifosi che vanno allo stadio conta come il cazzo alle vecchie... e le squadre B si inseriscono perfettamente in quest'ottica.

 

Andremo incontro a un calcio fatto solo di partite a porte chiuse... ma del resto per chi segue il calcio solo tramite la tv o le notizie sul telefonino, mi rendo conto che non sia un gran problema.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

6 ore fa, Ronnie Rava dice:

 

La soluzione sarebbe semplicissima: i diritti tv bisognerebbe suddividerli in base alle presenze medie allo stadio.

 

 

Quale sarebbe il fantomatico legame tra utenza tv (ovvero valore per chi compra i diritti tv) e presenza allo stadio? La juventus ha una media inferiore al Napoli allo stadio, ma ha molti più tifosi in giro per l'Italia (e nel mondo) quindi i suoi diritti tv devono necessariamente valere di più. Oltretutto il numero di spettatori è funzione anche di fattori esterni (comodità dello stadio, per esempio), non puoi punire una squadra se lo stadio pubblico ha un parcheggio lillipuziano e la gente non ha voglia di farsi 6 ore in coda per uscire.

 

Il "vero calcio" è uno sport per cui serve una palla due porte e ventidue giocatori. Molti ultras credono di essere il centro dell'universo, finendo spesso per tifare per la tifoseria più che per la squadra (motivo per cui se allo stadio segui la partita e non canti i loro cori allora sei un infame occasionale che dovrebbe stare a casa). In realtà sono solo il centro del *loro* universo, che è molto, molto piccolo. Ben vengano stadi e tariffe che ti invogliano ad andare a vedere le partite, ma il centro del calcio è 1) il pallone, 2) i giocatori. E la federazione deve fare quanto possibile per tirare su giocatori migliori. Tanto gli ultras devono solo compiacersi di loro stessi, del loro numero e di quanto sono cazzuti, che gliene frega del livello dei giocatori! 

 

Secondo questa visione stadio-centrica, per essere appassionato di calcio devi necessariamente vivere nella città della squadra per cui tifi. Dunque se ti trovi a Dubai peccato, puoi al massimo essere un simpatizzante.

Link al commento
Condividi su altri siti

4 ore fa, Sveva dice:

Torno a chiedere: di cosa stiamo parlando?

 

Chi sarebbero i giocatori delle squadre B? Giovani di 18 anni o di 23 anni? Perchè tra gli uni e gli altri c'è un mondo di differenza.

E poi: le quadre primavera continuerebbero ad essere?

 

Francamente, non dovrebbero esserci limiti di età: una squadra B dovrebbe avere le riserve di quella A, a cui poi si aggiungono i migliori elementi del settore giovanile

Link al commento
Condividi su altri siti

36 minuti fa, Dauntless dice:

non puoi punire una squadra se lo stadio pubblico ha un parcheggio lillipuziano e la gente non ha voglia di farsi 6 ore in coda per uscire.

 

Devo constatare per l'ennesima volta che non mi leggi attentamente. Certo che le puoi punire perchè, ripeto, in questo modo tutte le società investirebbero sugli stadi, abbasserebbero il prezzo dei biglietti, ecc.

Dare la colpa ai comuni non ha nessun senso nel 2016: nella mia zona ormai gli stadi sono tutti dati in concessione alle società (per esempio per 12 anni) che poi realizzano (o non realizzano) lavori di ammodernamento come meglio credono. Non so se sia così nel resto d'Italia ma penso in larga parte sia così. Se non si incentivano le società a fare questo tipo di investimenti, è chiaro che queste se ne fregano e pensano solo ai risultati sportivi (tanto i soldi arrivano delle tv, che gli frega?) e gli stadi diventano sempre più vuoti e fatiscenti. Ma del resto non capisco perchè ne stiamo parlando visto che mi pare palese che a te questo non interessa.

P.S. penso che i parcheggi di cui fai l'esempio siano il problema minore... forse tu ti riferisci a stadi e a partite-evento capaci di radunare decine di migliaia di spettatori... ma se stiamo parlando di 10.000 spettatori, ti assicuro che le code all'uscita non sono un gran problema neanche se lo stadio è in centro ed è totalmente sprovvisto di parcheggio.

 

Che dire sull'imbarazzante secondo paragrafo del tuo intervento? Preferisco non commentare per pietà, visto che sembra che per te solo gli ultras (chi li ha nominati?) vadano allo stadio. Nella mia realtà sono poche centinaia su 10.000 persone, e sono ormai nettamente in minoranza rispetto alle famiglie. Però mi rendo conto che la mia realtà è avvantaggiata, ma qui si torna a quanto detto prima: se hai stadi fatiscenti e prezzi dei biglietti esagerati, è chiaro che la percentuale di ultras sul totale delle presenze sarà maggiore. Investi nello stadio, e vedrai che la percentuale calerà drasticamente.

 

Il centro del calcio insieme al pallone sono anche le due porte, il terreno di gioco, e quindi tutto quello che ci sta attorno. E come dici anche tu, questo viene prima dei giocatori.

Secondo questa visione stadio-centrica, l'appassionato di calcio che non vive nella città per cui tifa e vede le partite in tv, gode in base al livello dello spettacolo cui assiste, che rispecchia certo le qualità dei giocatori in campo ma anche del contesto visivo e sonoro in cui giocano. Io frequento lo stadio ma guardo anche tante partite in tv, e vedere partite giocate in stadi semivuoti mi mette una tristezza infinita e in molti casi mi toglie la voglia di vederle.

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Dauntless dice:

Quale sarebbe il fantomatico legame tra utenza tv (ovvero valore per chi compra i diritti tv) e presenza allo stadio? La juventus ha una media inferiore al Napoli allo stadio, ma ha molti più tifosi in giro per l'Italia (e nel mondo) quindi i suoi diritti tv devono necessariamente valere di più.

 

Ah, mi ero dimenticato di rispondere a questo.

Juve, Inter e Milan come ben sappiamo tutti sono un caso a parte, che merita di essere trattato a parte anche per quanto riguarda i diritti tv.

Escludendo loro, le presenze negli stadi (in caso di stadi all'altezza) sarebbero eccome direttamente proporzionali all'utenza tv.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

http://www.calciomercato.com/news/rivoluzione-in-spagna-multa-ai-club-che-hanno-gli-stadi-vuoti-332033

 

Che si tratti di ripartizione dei diritti tv o di sanzioni economiche, il succo è lo stesso.

E' talmente palese come sia giusto quello che sto dicendo che sono veramente allibito del fatto che tu me lo stia contestando (non sto parlando delle squadre B eh, ormai siamo andati ampiamente fuori dal topic).

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Dauntless dice:

 

Francamente, non dovrebbero esserci limiti di età: una squadra B dovrebbe avere le riserve di quella A, a cui poi si aggiungono i migliori elementi del settore giovanile

 

Invece è proprio qui il punto base. Praticamente ogni squadra di serie A ha una rosa di almeno 20 giocatori (tra titolari e riserve, tralasciando gli elementi delle giovanili aggregati alal prima squadra).

Ne discende ce considerando anche i 3 possibili cambi ogni settimana 6 riserve (in caso di rose ampie come quella della Juve anche una decina) non giocano.

E' lapalissano che non puoi determinare prima se una riserva ti sarà utile per la prima squadra o meno (che poi è la funzione fondamentale di quel giocatore) quindi l'impiego dei giocatori inutilizzati durante le partite di serie A può avvenire solo posteriormente. A questo punto si torna al campionato riserve (con partite in cosda all'incontro tra squadre maggiori, magari match di 2 tempi da 30 minuti) perchè se il Napoli gioca la domenica a Udine e il mercoledì a Dortmund in mezzo è difficile cacciarci un incontro di B o di C in cui far giocccare le riserve.

 

Se invece si volesse circoscrivere il discorso ai soli giovani è importante comunque mettere un limite d'età  E' vero che un 18enne ha bisogno di giocare e che in quel caso è meglio che lo faccia nella Roma B piuttosto che nell'Entelal o nel Renate ma un 21enne o un 22enne che non riesca ad essere interessante per l'Empoli in serie a, dove comunque troverebbe uno staff alla pari o superiroe a quello della Roma B, difficilmente diventerà mai veramente interessante per la Roma intesa come formazione maggiore.

Link al commento
Condividi su altri siti

54 minuti fa, Sveva dice:

 

Invece è proprio qui il punto base. Praticamente ogni squadra di serie A ha una rosa di almeno 20 giocatori (tra titolari e riserve, tralasciando gli elementi delle giovanili aggregati alal prima squadra).

Ne discende ce considerando anche i 3 possibili cambi ogni settimana 6 riserve (in caso di rose ampie come quella della Juve anche una decina) non giocano.

E' lapalissano che non puoi determinare prima se una riserva ti sarà utile per la prima squadra o meno (che poi è la funzione fondamentale di quel giocatore) quindi l'impiego dei giocatori inutilizzati durante le partite di serie A può avvenire solo posteriormente. A questo punto si torna al campionato riserve (con partite in cosda all'incontro tra squadre maggiori, magari match di 2 tempi da 30 minuti) perchè se il Napoli gioca la domenica a Udine e il mercoledì a Dortmund in mezzo è difficile cacciarci un incontro di B o di C in cui far giocccare le riserve.

 

Se invece si volesse circoscrivere il discorso ai soli giovani è importante comunque mettere un limite d'età  E' vero che un 18enne ha bisogno di giocare e che in quel caso è meglio che lo faccia nella Roma B piuttosto che nell'Entelal o nel Renate ma un 21enne o un 22enne che non riesca ad essere interessante per l'Empoli in serie a, dove comunque troverebbe uno staff alla pari o superiroe a quello della Roma B, difficilmente diventerà mai veramente interessante per la Roma intesa come formazione maggiore.

A questa domanda non c'è una risposta univoca Sveva, perché ovviamente ognuno ha un'idea diversa, come nel caso di Daunt e mio che mi sembra siamo gli unici ad esserci espressi positivamente sulle squadre B.

Personalmente io sono totalmente contrario a Padoin in Lega Pro. Secondo me non farebbe altro che far gonfiare ulteriormente le rose delle grandi squadre che avrebbero comunque la possibilità di far tenere il ritmo partita anche ai giocatori meno utilizzati. Visto che io sono invece per rose più asciutte (a vantaggio dell'esordio di qualche giovane in caso di emergenza) ovviamente non sono d'accordo.

Per me dovrebbero essere un cuscinetto di un paio di anni (ma senza vincoli troppo stringenti) tra la fine della primavera e il professionismo "vero".

Ad esempio nel caso del prossimo anno, farei giocare il squadra B i giovani del 97/96/95/94 (con magari dei vincoli sul numero di questi ultimi). Poi ovvio che se vuoi far giocare ragazzi più giovani puoi farlo tranquillamente.

Per poter spiegare l'utilità (secondo me) delle squadre B devo però prima chiederti se stai seguendo la Juve primavera. Io da qualche anno ho cominciato a farlo (per quanto possibile essendo di Roma, il che vuol dire qualche diretta quando la fanno, qualche differita su JTV sempre quando la fanno o qualche spezzone di partita trovato su internet). Ovviamente secondo Ronnie sono un appassionato di serie B perché non posso andare allo stadio quindi non ho alcun diritto, ciò nonostante, se hai anche tu seguito la primavera, avrai notato che la Juve da un paio di anni ha cominciato un progetto in primavera fortemente basato sul gioco e sulla personalità.

Forse hai visto almeno la finale di Coppa Italia (poi vinta dall'Inter) nella quale però la Juve ha provato ad imporre il proprio gioco, a comandare la partita, sia a Torino che a Milano, soccombendo per via della troppa imprecisione sotto porta e della maggiore fisicità dei nerazzurri (comunque una bella squadra con alcuni elementi interessanti).

A questo discorso aggiungo il fatto che uno dei prospetti più promettenti della squadra (Clemenza) si è rotto il crociato al torneo di Viareggio.

E ora veniamo al dunque. A cosa servono per me le squadre B? Servono a continuare il percorso che la società ha intrapreso nelle giovanili, a conservare la stessa impronta di gioco, di carattere, di personalità, mettendosi però alla prova nel mondo dei professionisti. E' il modello Barcellona (e non solo) che gioca con lo stesso modulo di gioco e con lo stesso atteggiamento dai pulcini alla prima squadra, consentendo così l'ambientamento tra i grandi in maniera meno traumatica.

Anche se questo vuol dire perdere più del dovuto ed essere retrocessi, o non essere promossi.

Questo nessuna società che prende in prestito un giocatore potrà garantirlo. Anche perché dovendo scegliere tra un suo giovane da mettere in mostra o uno tuo da far crescere sceglie giustamente tutta la vita il primo che porta un ritorno economico rispetto al secondo.

Chiudo (per non esagerare) con la questione Clemenza: quante squadre daranno fiducia ad un ragazzo con un crociato rotto che potrebbe tornare in campo a stagione già iniziata (stile Marchisio)? Forse nessuna, tranne la sua società, che ha creduto in lui negli ultimi anni e certamente sarebbe disposta ancora a credere in lui se potesse metterlo in una squadra B. Invece finirà magari per non trovare un prestito, per fare un ulteriore anno in Primavera come fuoriquota e fondamentalmente buttare un anno di esperienza fondamentale a quell'età.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

3 ore fa, Ronnie Rava dice:

 

Devo constatare per l'ennesima volta che non mi leggi attentamente. Certo che le puoi punire perchè, ripeto, in questo modo tutte le società investirebbero sugli stadi, abbasserebbero il prezzo dei biglietti, ecc.

Dare la colpa ai comuni non ha nessun senso nel 2016: nella mia zona ormai gli stadi sono tutti dati in concessione alle società (per esempio per 12 anni) che poi realizzano (o non realizzano) lavori di ammodernamento come meglio credono. Non so se sia così nel resto d'Italia ma penso in larga parte sia così. Se non si incentivano le società a fare questo tipo di investimenti, è chiaro che queste se ne fregano e pensano solo ai risultati sportivi (tanto i soldi arrivano delle tv, che gli frega?) e gli stadi diventano sempre più vuoti e fatiscenti. Ma del resto non capisco perchè ne stiamo parlando visto che mi pare palese che a te questo non interessa.

P.S. penso che i parcheggi di cui fai l'esempio siano il problema minore... forse tu ti riferisci a stadi e a partite-evento capaci di radunare decine di migliaia di spettatori... ma se stiamo parlando di 10.000 spettatori, ti assicuro che le code all'uscita non sono un gran problema neanche se lo stadio è in centro ed è totalmente sprovvisto di parcheggio.

 

Che dire sull'imbarazzante secondo paragrafo del tuo intervento? Preferisco non commentare per pietà, visto che sembra che per te solo gli ultras (chi li ha nominati?) vadano allo stadio. Nella mia realtà sono poche centinaia su 10.000 persone, e sono ormai nettamente in minoranza rispetto alle famiglie. Però mi rendo conto che la mia realtà è avvantaggiata, ma qui si torna a quanto detto prima: se hai stadi fatiscenti e prezzi dei biglietti esagerati, è chiaro che la percentuale di ultras sul totale delle presenze sarà maggiore. Investi nello stadio, e vedrai che la percentuale calerà drasticamente.

 

Il centro del calcio insieme al pallone sono anche le due porte, il terreno di gioco, e quindi tutto quello che ci sta attorno. E come dici anche tu, questo viene prima dei giocatori.

Secondo questa visione stadio-centrica, l'appassionato di calcio che non vive nella città per cui tifa e vede le partite in tv, gode in base al livello dello spettacolo cui assiste, che rispecchia certo le qualità dei giocatori in campo ma anche del contesto visivo e sonoro in cui giocano. Io frequento lo stadio ma guardo anche tante partite in tv, e vedere partite giocate in stadi semivuoti mi mette una tristezza infinita e in molti casi mi toglie la voglia di vederle.

 

Eh, quanta pazienza...

 

In molti casi le concessioni non sono date in esclusiva (per esempio, devi tenere la pista d'atletica per le gare, o devi concederlo per concerti), e quando queste consentirebbero di fare investimenti (spesso devono esserci gare pubblicherò in quanto lo stadio in concessione non è privato), non vale comunque la pena di farli, perché una cosa è avere uno stadio di proprietà che, tra affitti e attività accessorie, ti ripaga l'investimento, un conto è investire milioni per impianti che comunque stanno chiusi 13 giorni su 14. Quando mai una squadra che non naviga nell'oro può trovare 30 milioni per aumentare la media spettatori di 3-4000 persone? Oltretutto molte cose (strade, trasporto pubblico) sono comunque fuori dal controllo societario. 

 

In tutto questo provo a fare una facile sintesi per non perdere tempo (tanto, come nel caso degli ultras, capisci fischi per fiaschi, sempre): al movimento calcistico nazionale (inteso come insieme di giocatori italiani) servono giocatori tirati su bene, e se per averli serve dare più spazio alle squadre che storicamente hanno portato le coppe europee in Italia e hanno fornito buona parte dei giocatori della nazionale, allora chi contribuisce di meno si sposta e fa posto. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Mamma mia, ci stai facendo davvero una pessima figura. Visto che non ho capito cosa volevi dire, prova allora a rispiegarmi cosa c'entravano gli ultras in tutto questo discorso, visto che io non li ho mai nominati. Voglio proprio capire bene...

 

Per il resto, stai scrivendo un cumulo di cavolate e continuerò a fartelo notare.

 

Per esempio, cosa c'entra chi porta le coppe europee con la formazione dei giocatori?? Le coppe europee sono vinte soprattutto grazie a stranieri o comunque giocatori al loro massimo livello (comprati da altre squadre quasi tutti).

 

Mentre in fatto di "contribuzione" da parte delle cosiddette big del calcio italiano alla formazione di giovani talenti, andiamo a recuperare la nazionale di calcio campione del mondo 2006, e vediamo da quali settori giovanili erano usciti i campioni del mondo.

 

Buffon - PARMA

Zaccardo - BOLOGNA

Grosso - RENATO CURI

De Rossi - ROMA

Cannavaro - NAPOLI

Barzagli - RONDINELLA

Del Piero - PADOVA/JUVE

Gattuso - PERUGIA

Toni - MODENA

Totti - ROMA

Gilardino - PIACENZA

Peruzzi - ROMA

Nesta - LAZIO

Amelia - ROMA

Iaquinta - REGGIOLO

Camoranesi - n/a

Barone - PARMA

Inzaghi - PIACENZA

Zambrotta - COMO

Perrotta - REGGINA

Pirlo - BRESCIA

Oddo - MILAN

Materazzi - n/d (si spostava in base al padre)

 

La prima cosa che balza all'occhio, oltre alla pressochè totale assenza delle big se escludiamo la Roma, è la presenza di tante squadre che in questi 10 anni sono fallite o hanno trovato enormi difficoltà.

Quindi se il livello in questi 10 anni si è abbassato la soluzione quale sarebbe? Costringere altre squadre a "spostarsi e fare posto" alle squadre B di Inter, Milan, Juve, Fiorentina, Napoli e compagnia cantante.

Mi sembra un'idea geniale.

 

 

 

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

18 minuti fa, Ronnie Rava dice:

La prima cosa che balza all'occhio, oltre alla pressochè totale assenza delle big se escludiamo la Roma, è la presenza di tante squadre che in questi 10 anni sono fallite o hanno trovato enormi difficoltà.

Quindi se il livello in questi 10 anni si è abbassato la soluzione quale sarebbe? Costringere altre squadre a "spostarsi e fare posto" alle squadre B di Inter, Milan, Juve, Fiorentina, Napoli e compagnia cantante.

Mi sembra un'idea geniale.

Questo però mi sembra avvalorare piuttosto la tesi di chi dice che il sistema attuale non mette le grandi squadre nelle giuste condizioni per contribuire alla produzione di talenti italiani. Dato che la carenza di talenti è evidente, ne risulta che le "piccole" non sono in grado in questo momento di reggere il peso e che quindi trovare un modo per spingere le grandi ad investire il loro ingente patrimonio non solo in vecchietti stranieri stra-pagati ma anche in giovani del vivaio non mi sembra idea assurda.

Ripeto, io non dico le la Juve B deve avere il privilegio di giocare in Lega Pro abbandonata a se stessa togliendo spazio a squadre locali più forti. Dico che se e solo se la Juve dimostra essere capace di mettere in campo una formazione giovane (under 23) che si dimostri alla prova dei fatti più forte di quelle attualmente presenti in Lega Pro, allora mi sembra positivo che ci possa essere uno spazio per farli crescere. Se la squadra non si dimostra all'altezza che retroceda pure nella serie inferiore e poi in quella ancora inferiore. Senza Padoin in mezzo.

Modificato da Akelitz
Link al commento
Condividi su altri siti

Gli ultras c'entrano perchè la mentalità che porti avanti (decidere l'importanza delle squadre in base a quanta gente portano allo stadio) fa il loro gioco, risponde alle loro logiche secondo cui una squadra si giudica dalla tifoseria. Se le squadre vengono penalizzate quando hanno stadi vuoti, allora è perfetto per i loro ricatti: società, dacci ciò che vogliamo o piantiamo un casino tale da garantirti lo stadio vuoto. 

 

Forse ti sfugge che il problema in discussione non è il settore giovanile, ma il passaggio da quello alla prima squadra. Gattuso è diventato quello che è stato al Milan, Inzaghi alla Juventus, Materazzi all'Inter. E salvo alcune eccezioni (Grosso stava al Palermo, ma la squadra all'epoca veleggiava in zona Europa), è nelle grandi squadre che si sono consacrati.  Tra gli altri motivi, anche perchè giocando (e allenandoti) con gli stranieri forti si diventa inevitabilmente più forti. Grazie tante che le provinciali hanno buoni settori giovanili: è la fonte di reddito più sicura, per loro! Ma ti porto una notizia: i settori giovanili non giocano in lega pro. Continui per qualche misterioso motivo a pensare che la proposta sia di abolire le squadre di provincia in toto, anzichè togliere qualche slot in lega pro, e francamente sono abbastanza stufo di correre dietro alle tue interpretazioni, quindi pace e amen.

 

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Il venerdì 29 aprile 2016 at 15:11, Dauntless dice:

Gli ultras c'entrano perchè la mentalità che porti avanti (decidere l'importanza delle squadre in base a quanta gente portano allo stadio) fa il loro gioco, risponde alle loro logiche secondo cui una squadra si giudica dalla tifoseria. Se le squadre vengono penalizzate quando hanno stadi vuoti, allora è perfetto per i loro ricatti: società, dacci ciò che vogliamo o piantiamo un casino tale da garantirti lo stadio vuoto. 

 

Forse ti sfugge che il problema in discussione non è il settore giovanile, ma il passaggio da quello alla prima squadra. Gattuso è diventato quello che è stato al Milan, Inzaghi alla Juventus, Materazzi all'Inter. E salvo alcune eccezioni (Grosso stava al Palermo, ma la squadra all'epoca veleggiava in zona Europa), è nelle grandi squadre che si sono consacrati.  Tra gli altri motivi, anche perchè giocando (e allenandoti) con gli stranieri forti si diventa inevitabilmente più forti. Grazie tante che le provinciali hanno buoni settori giovanili: è la fonte di reddito più sicura, per loro! Ma ti porto una notizia: i settori giovanili non giocano in lega pro. Continui per qualche misterioso motivo a pensare che la proposta sia di abolire le squadre di provincia in toto, anzichè togliere qualche slot in lega pro, e francamente sono abbastanza stufo di correre dietro alle tue interpretazioni, quindi pace e amen.

 

Si bravo, meglio chiudere qui l'argomento che ci fai più bella figura.

 

Del resto anche l'ultimo intervento è delirante:

1) Gli ultras con l'affluenza media negli stadi c'entrano veramente ben poco e te l'ho già dimostrato in precedenza. Ma come al solito, leggi solo quello che vuoi e come vuoi.

2) I giocatori diventano TOP nelle squadre più forti, giocando insieme a stranieri TOP, eccetera? No, ma davvero??? Cavoli, mi hai proprio illuminato... Ma io pensavo si parlasse della "formazione dei giovani talenti", e questo discorso, come gli ultras e come tutti quelli che fai arrampicandoti sugli specchi, non c'entrano nulla sull'ipotesi che un giocatore di 18 anni si formi meglio in una primavera (magari di provincia) piuttosto che in una squadra B.

Link al commento
Condividi su altri siti

Non è che sia importante fare bella figura con te, è che è tempo perso -e pure in malo modo. Voglio dire, si parla di squadre B (dove gioca chi è già professionista) e tu invece menzioni i settori giovanili (quelli che portano un giocatore a diventare un professionista). I quali nemmeno giocano nel campionato dove verrebbero inserite le squadre B! E in tutto ciò sei anche convinto di aver risposto ad alcuni punti sollevati. 

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Akelitz dice:

riproporre la vecchie ricette che ci hanno portato a dominare in passato non sia necessariamente la soluzione.

hai centrato il punto, l'Italia dominava perché i giocatori seguivano la ricetta giusta, e sono convinto che la Spagna fa lo stesso da anni

Link al commento
Condividi su altri siti

20 minuti fa, Mist dice:

Io non capisco come mai non si possa discutere, ognuno con la sua opinione, senza che Ronnie Rava inizi a dire che gli altri sono ridicoli.

 

 

Eh no caro mio, forse è il caso che ti rileggi il topic e rivolgi il tuo commento verso qualcun altro... ho scritto almeno 5 volte esattamente il contrario, ovvero che "ognuno ha la sua opinione sull'argomento, non ci sono verità assolute". E' qualcun altro che ha sostenuto il contrario.

 

Lo stesso Ake del resto dopo quella (ridicola certo... puoi dire quello che ti pare ma è così) provocazione, cambia radicalmente registro nel messaggio successivo, con quel "la vecchie ricette che ci hanno portato a dominare in passato non sia necessariamente la soluzione" che io condivido in pieno. Semplicemente, c'è divergenza di vedute su quali possano essere queste soluzioni, può darsi che abbia ragione io oppure no, la verità assoluta in questo tema non esiste.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Per me la necessità primaria è che l'Italia riprenda a sfornare e crescere campioni.

Tutto il movimento ne guadagnerebbe. E per tutto intendo la nazionale, la serie A, ma anche i campionati minori... più soldi, più prestigio, più crescita.

Purtroppo Lotito ha ragione, le favolette sono dannose per il prestigio della serie A. Una va bene, fa sorridere, ma quando in serie A ci sono contemporaneamente Chievo, Carpi, Sassuolo, Frosinone, Empoli... per me qualcosa che non va c'è.

Lo so che è un'opinione impopolare ma io ricordo che sono a favore dell'Eurolega, quindi vedete che tutto torna :D

 

 

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

Puoi postare adesso e registrarti in seguito. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
 Share

×
×
  • Crea Nuovo...