beneficenze varie

[liotru]

confermo, noi importiamo sangue e proprio per questo andrebbe donato per renderci indipendenti

[pachu]

gli 0- sono utili perche' posso donare a tutti, quindi e' quello che si usa se non si conosce il gruppo del ricevente.

Gli 0+ non possono donare a nessun - e possono ricevere solo dagli 0.

[Only4ud]

gli 0- sono utili perche' posso donare a tutti, quindi e' quello che si usa se non si conosce il gruppo del ricevente.

Gli 0+ non possono donare a nessun - e possono ricevere solo dagli 0.

Confermo... ma proprio perché gli 0+ possono ricevere sono dagil 0+ mentre lo 0- è usato come universale e quindi lo si usa soprattutto nelle emergenze...

GLi 0+ servono.

Mandi

[liotru]

si ma gli 0- possono ricevere solo dagli 0- e siccome sono in minoranza come gruppo sono molto più richiesti.

[pachu]

gli 0+ possono ricevere sono dagil 0+

dagli 0+ e dagli 0-.

[Only4ud]

dagli 0+ e dagli 0-.

Sono figlia di un'infermiera e do alcune cose per scontate, mi scuso.

In ogni caso le sacche di 0- vengono normalmente riservate per le emergenze e per li 0-

Di logica conseguenza servono e sono ricercati anche i donatori 0+

[Tersite]

http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/e...rme-sangue.html

Con le nuove norme anti-assenteismo salta la giornata retribuita

Le associazioni chiedono una revisione del decreto: "A rischio tutto il sistema"

La rivolta dei donatori di sangue

"Brunetta ci tratta da fannulloni"

di MICHELE BOCCI

ROMA - Stipendio decurtato per i dipendenti pubblici che donano il sangue. Le misure anti-fannulloni, il decreto legge 112 del ministro Renato Brunetta, fanno infuriare le associazioni di donatori, che chiedono un'immediata revisione dell'articolo 71: "Altrimenti il sistema di raccolta è a rischio". Fino all'approvazione della norma chi prendeva un giorno libero per rimpolpare le spesso scarse riserve dei centri trasfusionali italiani riceveva la paga piena, grazie al contributo dell'Inps. Oggi non più. In busta paga per quel giorno verrà a mancare la cosiddetta retribuzione aggiuntiva, quella legata alla contrattazione integrativa (fino al 30% del totale) e che tra le tante voci aveva anche la donazione di sangue.

"Non importa quanti soldi sono. Fossero anche 5 euro si tratta di una cosa ingiusta. Questa è gente che fa del bene, che aiuta altri a vivere. Non deve rimetterci niente". Andrea Tieghi è il presidente nazionale di Avis e attualmente anche portavoce di Civis, il coordinamento che raccoglie tutte le grandi associazioni di donatori. "Tra tutti abbiamo un milione e 600 mila soci - spiega - di questi più di 300 mila sono dipendenti pubblici, gli unici ad avere il taglio in busta paga. Non si tratta solo di un giorno di lavoro, tra l'altro, perché in molti donano anche quattro volte all'anno. E poi è incredibile che la decurtazione valga anche per la donazione di midollo, visto quanto è importante e impegnativa dal punto di vista fisico".

Il decreto Brunetta rischia di produrre un effetto negativo sull'organizzazione della raccolta sangue segnalato anche in due ordini del giorno sul tema presentati alla Camera da deputati Pdl, Pd e Udc. "Temiamo che i donatori si presentino solo nei week end o il primo giorno delle ferie - spiega il direttore del Centro nazionale sangue, Giuliano Grazzini - è invece fondamentale poter distribuire la raccolta in modo omogeneo durante l'anno, per non avere momenti di grave crisi, come quella da cui siamo usciti da poco". Anche per le difficoltà di inizio estate, quando in alcuni ospedali sono saltati interventi chirurgici per carenza di sangue, il decreto 112 viene valutato intempestivo dalle associazioni.

Era dal 1990 che una legge italiana prevedeva per i donatori che lavorano, nel pubblico o nel privato, il giorno di permesso pagato al 100%. Il governo Berlusconi nel 2005 con la legge 219 aveva confermato il principio. "Speriamo di trovarci di fronte ad una svista - dice sempre Tieghi - invitiamo il governo a rimettere le cose a posto". Chissà se sarà utile a questo fine l'ordine del giorno approvato a fine luglio dalla Camera. "L'articolo 71 comma 5 del decreto-legge 112 del 2008 di fatto penalizza a livello stipendiale anche i dipendenti della pubblica amministrazione che si recano a donare il sangue nei giorni lavorativi", è scritto tra l'altro nel testo.

La norma sotto accusa prevede la non distribuzione delle somme "dei fondi per la contrattazione integrativa" in caso di assenze dal servizio. Tra le eccezioni ci sono i congedi per maternità o paternità, per lutto, per citazione come testimone ad un processo. Ma non quelli per la donazione del sangue.

(5 agosto 2008)

[vannis]

l'ennesimo esempio dell'incoltura e dell'inadeguatezza di questa destra

[Toremoon]

l'ennesimo esempio dell'incoltura e dell'inadeguatezza di questa destra

incoltura è un termine da sedia elettrica.

stando a quanto leggo su, mi sembra una cosa buona e giusta: donare il sangue, si dice. Il termine è giusto.

[Cleon]

Io sono donatore e dico che questa cosa della giornata a casa retribuita è una cazzata enorme. Ti fanno il terzo grado, elettrocardiogramma, check up completo e devi essere in perfetta salute, figurati se non riesci ad andare al lavoro.

Al limite manterrei la regola per alcune categorie, tipo metalmeccanici ma che devono avere una documento con se che attesti che fanno lavoro fisico.

Io ho chiesto più volte di poter andare a lavorare lo stesso dopo aver donato ma mi è stato sempre impedito e francamente (sebbene mi faccia un gran comodo) la giornata a casa per donazione per me è un furto che faccio all'azienda per cui lavoro.

Quella della concentrazione nei week end poi è una stronzata. Se vado a donare mi si fa un permesso di tot ore e poi me ne torno al lavoro.

Se poi uno smette di donare il sangue perchè non può scroccare all'azienda una giornata di ferie for free...bhe allora meglio che se ne vada direttamente affare-in-culo.

Quindi io dico: grande Brunetta

[pachu]

In effetti pare che Brunetta voglia fare una modifica.

Io, se dono in un giorno feriale, semplicemente vado a lavorare appena finito, ci mancherebbe. E molti potrebbero farlo.

E perdere la retribuzione aggiuntiva per massimo 4 giorni all'anno non e' un dramma. Ma neanche pagarla: dubito che esista una sola azienda in Italia che abbia problemi di assenteismo per donazione.

Concludendo: siccome il sangue serve a salvare vite, me ne fotto se uno dona perche' ci crede o per aver un giorno di vacanza, mi basta che doni.

[Corto Pavese]

Ddifficile come sempre sradicare il presunto diritto inalienabile di cazzeggiare con qualsiasi pretesto.

Che poi mi chiedo, siamo veramente messi male se andiamo a donar sangue solo per stare a casa da laura'.

Daje brune'

[Kalema]

A me hanno caldamente sconsigliato di donare, il mio poco A- mi tocca tenermelo, ahimè.

Spiegatemi, che io coi donatori di sangue ci vivo......voi dopo la donazione fate i doppi carpiati? Non dipenderà anche un pochino dalle caratteristiche fisiche soggettive e dal tipo di lavoro che si fa? Poi, visto che sono gli stessi medici a suggerirti di stare a riposo e che non si va a donare tutte le settimane......perchè quelli che seguono queste prescrizioni sono dei lavativi? E' vero che bisogna essere in buona salute (a parte i medici di cleon che gli fanno addirittura il terzo grado per accertarsene, leggo), ma lo stesso il prelievo di 400 cc (su 6 litri) è uno stress fisico.

Mah, meno male che ci sta sempre tanta gente con la verità in tasca.

[pachu]

Allora Kalema. Di sicuro il giorno in cui dono non vado a correre 10 km. Invece non ho problemi a fare il mio lavoro che fisico non e'. Facessi il muratore sarebbe diverso. In generale comunque si tratta di misure precauzionali, se ti fanno donare presumeno che non avrai un mancamento neanche subito dopo.

[Kalema]

Pachu, la mia vena polemica era rivolta al fatto che quelli che invece scelgono di non andare al lavoro siano tacciati di essere lavativi, o vengano per questo penalizzati.....tutto qui. A me rincresce piuttosto tantissimo non poterlo fare, se tu pensi che io faccio fatica a riprendermi da un.....normale pelievo

Le misure sono, appunto, precauzionali. Se poi uno non vuole attenervisi, liberissimo. Però deve essere una scelta personale, ognuno con il suo corpo si prende le responsabilità che vuole. I medici dicono che è preferibile non affaticarsi e magari non andare al lavoro. Trovo stupida una detrazione anche di soli 2 centesimi per questo.

[Cleon]

In ogni centro c'è un medico. Se questi decide che, in funzione del lavoro che fai, devi restartene a casa dopo la donazione ok. In caso contrario vai a lavorare. Per me dovrebbe essere messa in questi termini.

Non: vado a donare, quindi resto a casa mia...

[pachu]

Io, prima di decidere cosa e' meglio, vorrei capire quanto incide l'assenteismo per donazione di sangue sul totale generale. Sul singolo donatore puo' incidere non poco: 4 assenza all'anno per sangue non sono poche rispetto alle media presentate nel rapporto fannulloni.

Ma quanti sono i donatori?

Sinceramente non ne ho idea, mentre ho l'idea precisa che non siano sempre abbastanza in rapporto alle necessita' di sangue. Intanto che indaghiamo su quanto ci costa, evitiamo che diminuiscano.

Vero e' che si potrebbe dare i permessi solo a chi fa un certo tipo di lavoro. Meno vero che ti possano esaminare per benino anche dopo, per stabilire se quel giorno puoi lavorare 2, 4 o 8 ore. Nella necessita' di sangue, i medici applicano dei criteri medi che riducono i potenziali problemi al lumicino. Probabilmente tu o io potremmo donare anche 8 volte all'anno. Hai voglia pero' a fissare il numero di donazioni individualmente.

[Kalema]

Quale medico si prende la responsabilità di dichiarare che tu dopo che ti hanno tolto mezzo litro di sangue puoi bellamente andartene a lavorare? Se ti gira la testa al lavoro, caschi e ti rompi l'osso del collo in galera ci vanno loro.

Le misire sono PRECAUZIONALI e rispondono a delle esigenze mediche (legate alla minore ossigenazione, che incide anche sul cervello), non di oggifacciocomemeparetrullallerotrullallà.

Poi, se vogliamo cambiare i medici, benvenuti.

Se non hai voglia di restare a casa dopo la donazione perchè ti senti bene, ti prendi in ufficio un permesso di due ore per motivi personali e non per fare una donazione e vedrai che nessuno ti impedisce di rientrare. E ti senti pure più sollevato verso il datore di lavoro a cui non hai "rubato" nulla.

Che bello, ho scoperto una cosa nuova dei donatori.....che lo fanno solo per stare a casa. Un po' come chi fa beneficienza solo perchè è detraibile.

Che generosi, che siamo tutti.

[Cleon]

Stando ai tuoi commenti stizziti parrebbe che per alcuni sia proprio così.

Io sono donatore e se mi obbligassero ad andare al lavoro dopo la donazione non avrei alcun problema. Se uno non se la sente, invece, si fa fare un bel certificato medico, come una malattia tradzionale.

[Kalema]

Cleon, mi sono rifatta solo a quello che hai scritto tu.

Credo che donare il sangue sia un gesto bellissimo (e, come ho già scritto, mi rincresce di non poterlo fare)

Però mi secca leggerti guardare quasi dall'alto in basso quelli che donano e poi non tornano di filato al lavoro. Io, personalmente, trovo che non possa essere una scelta personale se è legata a delle controindicazioni mediche. Se poi uno conosce il proprio fisico e decide di esporsi a un rischio seppure minimo, affari suoi (era quello che intendevo quando ho detto di prendere un permesso personale e non uno specifico per donare). Che sia un medico a certificare che te ne puoi andare a lavorare quando è caldamente raccomandato il contrario, mi pare irragionevole.

Ho qualche problema solo con il machismo, non con i donatori.

[Cleon]

Ma guarda che non è un discorso legato al machismo.

Non te la senti di andare al lavoro dopo aver donato? Bene, ti fai fare un bel certificato medico e te ne stai a casa. Io azienda a sto punto, però, devo avere il diritto di mandarti il medico fiscale a controllare e se ti becco in giro ti spacco le corna. La giornata a casa a prescindere la trovo sbagliata, perchè un bel po di gente se ne approfitta, io per primo, che dopo aver donato andavo a farmi tutte le commissioni in giro perchè tanto al lavoro non mi ci facevano andare.

Ecco perchè in linea di massima sono daccordo con il ragionamento di Brunetta, questa cosa della giornata a casa va rivista, perche' di principio la trovo sbagliata.

[Kalema]

Partiamo da due punti di vista diametralmente opposti.

Pazienza, mica la possiamo pensare tutti allo stesso modo.

[Tersite]

vabbè, c'è anche da dire che c'è lavoro e lavoro.

Alcuni sono più fisicamente impegnativi di altri. Se c'è da star seduti dietro una scrivania, magari dopo la donazione si è deboli e deconcentrati, ma uno si tiene caffè e succhi di frutta accanto si può fare lo stesso senza problemi.

Se invece c'è da muoversi parecchio, magari meglio star a casa.

Modificato Agosto 11, 2008 da Tersite

[pachu]

perchè tanto al lavoro non mi ci facevano andare.

ma cosa vuol dire? io al lavoro ci vado e basta...

[Cleon]

Io avevo chiesto di andarci e mi hanno detto che non potevo dopo una donazione.