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Scuola


Toremoon
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Non deve esistere la scuola da profitto.

Nessun ente di istruzione deve avere scopo di lucro.

Tutte le scuole (e le Università) non-statali devono fungere come cooperative e reinvestire gli eventuali ricavi.

Lo Stato affida al cittadino la scelta della scuola nella quale mandare il proprio figlio. A tal fine fissa una quota da destinare ad ogni singolo studente e sarà la famiga stessa a decidere in quale istituto mandare il proprio figlio. L'istruzione non deve assolutamente essere un costo che grava sulle famiglie. In nessun caso.

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Senz'altro giusto che gli utili vengano reinvestiti e che nessuno ci mangi sopra.

Sulla scuola pubblica, ribadisco quanto ho gia' scritto.

Urge un controllo della qualita' degli insegnanti.

Chi lavora bene sui ragazzi va fortemente incentivato sul piano economico e su quello delle possibilita' di carriera, chi lavora male deve temere di perdere il posto fisso.

La scuola non puo' essere il luogo in cui persone frustrate regolano i conti con se stessi e con il mondo attraverso promozioni e bocciature.

Serve qualcuno che controlli il controllore insomma, non solo nei modi ma anche nella qualita' del suo operato.

Potrebbe essere utilizzata la figura del preside, che oggi di fatto e' esautorata di qualsiasi potere decisionale, ma servirebbero anche alcune figure d'appoggio per la revisione di compiti e il monitoraggio delle interrogazioni.

Servono molti soldi per una riforma cosi' ambiziosa, ma la palingenesi di italiani nuovi merita qualsiasi tipo di sforzo economico e organizzativo.

La scuola deve offrire al Paese ragazzi preparati, educati e fiduciosi nelle istutizioni.

Se uno e' gia' scazzato del suo paese a 12 anni, quel paese e' gia' in stato avanzato di decomposizione.

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Se uno è scazzato del suo Paese a 12 anni ha aperto gli occhi molto presto e va elogiato per la sua precocità.

Piu' compatito, che elogiato.

Se e' scazzato e' probabile che gli sia stata offerta un'educazione di bassa qualita' e chi abbia gia' vissuto soprusi, ingiustizie, arbitrii.

Ben difficilmente avra' le motivazioni per migliorare le cose e se mai decidera' di approfondire gli studi, lo fara' solo per diventare piu' ricco, accumulare averi e fottere il prossimo.

La fotografia della nostra classe dirigente.

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Beh, la scuola è indubbiamente il primo ambiente in cui il bambino/ragazzo riscontra l'esistenza dell'ingiustizia: punizioni collettive che accomunano sia i colpevoli che gli innocenti, raccomandazioni, voti, esami e titoli di studio comprati, favoritismi, discriminazioni, insegnanti che antepongono le loro simpatie/antipatie alla valutazione oggettiva del rendimento scolastico, ecc. ecc. ecc.

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Beh, la scuola è indubbiamente il primo ambiente in cui il bambino/ragazzo riscontra l'esistenza dell'ingiustizia: punizioni collettive che accomunano sia i colpevoli che gli innocenti, raccomandazioni, voti, esami e titoli di studio comprati, favoritismi, discriminazioni, insegnanti che antepongono le loro simpatie/antipatie alla valutazione oggettiva del rendimento scolastico, ecc. ecc. ecc.

reintroduzione degli esami di riparazione

introduzione di esami di sbarramento alla fine di ogni anno scolastico

obbligo degli istituti privati a sostenere detti esami insieme agli studenti delle scuole pubbliche

ritiro di qualsiasi forma di finanziamento pubblico alle scuole ed alle università private

riconoscimento più alto in termini di punteggio di un titolo conseguito in una scuola pubblica anzichè privata nei concorsi pubblici

aumento dei fondi per la ricerca alle università pubbliche a scapito di quelle private

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reintroduzione degli esami di riparazione

Ok

introduzione di esami di sbarramento alla fine di ogni anno scolastico
Spiegati meglio
obbligo degli istituti privati a sostenere detti esami insieme agli studenti delle scuole pubbliche

Che senso ha: hanno mica gli stessi programmi?

ritiro di qualsiasi forma di finanziamento pubblico alle scuole ed alle università private
Già detto: finanziamento = 0 : semplicemnte si dà un assegno alle famiglie e loro decidono dove spenderlo.
riconoscimento più alto in termini di punteggio di un titolo conseguito in una scuola pubblica anzichè privata nei concorsi pubblici

Mi sembra una bella, rigogliosa cazzata: chè, il sudore speso sui libri dagli studenti delle private è meno salato di quello delle pubbliche?

aumento dei fondi per la ricerca alle università pubbliche a scapito di quelle private

Già detto: assoluta parità fra scuola pubblica e privata.

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Che senso ha: hanno mica gli stessi programmi?

bisogna accertarsi che le scuole private forniscano almento la stessa preparazione che lo stato vuole fornire con le pubbliche (se di piu', meglio). Per esempio che gli allievi non escano analfabeti. E non c'e' niente meglio di un esame per farlo.

Io ho fatto le elementari in una private, e ho fatto gli esami ogni anno. Traendone il vantaggio di non avere in seguito il minimo timore per l'esame di quinta o quello di terza media.

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così la privata non esiste più, diventan tutte pubbliche.

Esatto. Caro Tore so io cosa mi arriva al prima anno dagli isituti privati, sorvoliamo va che è meglio.

Sugli esami ogni anno: intendo che alla fine di ogni anno scolastico gli studenti siano chiamati a sostenere un esame su tutto il programma che hanno svolto durante l'anno. La funzione sarebbe duplice

1-abituarli a studiare in modo logico e non un argomento ogni due mesi (il periodo che intercorre tra un'interrogazione all'altra);

2- abituarli a sostenere un esame, a parlare, a dire frasi di senso compiuto;

Aggiungo alle riforme (passatemi il termine)

vietare classi più numerose di 18 elementi (possibilmente non sbilanciando eccessivamente il rapporto M/F

all'Università reintrodurrei i corsi quinquennali ed abolirei il numero chiuso dove vige.

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Esatto. Caro Tore so io cosa mi arriva al prima anno dagli isituti privati, sorvoliamo va che è meglio.

Frequenta un liceo pubblico e dimmi se ci sono tutti geni, invece.

Sugli esami ogni anno: intendo che alla fine di ogni anno scolastico gli studenti siano chiamati a sostenere un esame su tutto il programma che hanno svolto durante l'anno.
Non lo so, la vedo troppo dura: esiste una realtà all'infuori della scuola. Se tu mi obblighi un ragazzo a studiare tutti i giorni e tutto l'anno per non so quante ore al giorno, mi fai venire fuori un ragazzo indottrinato, ma anche un po' rincoglionito.
all'Università [...] abolirei il numero chiuso dove vige.

Mah, su 'sta cosa ci ho pensato un po' in questi anni, e devo dire che il numero chiuso è santa cosa:

  1. Si insegna agli studenti il concetto di meritocrazia (i più bravi vanno avanti, gli altri si ridimensionano)
  2. Si aiuta gli studenti a capire che quello dello studio è un percorso che deve essere continuativo e che deve poggiare su solide basi per il futuro
  3. Si evita che migliaia di ragazzi ogni anno affollino università senza sbocchi lavorativi

Un'altra cosa fondamentale, secondo me, è l'introduzione di attività extrascolastiche come lo sport, l'educazione artistica, la dinamica di gruppo, etc.

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Il numero chiuso è inevitabile negli atenei in cui il corpo docenti e le strutture sono del tutto inadeguate alle esigenze di un numero troppo elevato di studenti. Dove invece non ci sono questi problemi, non vedo la necessità di prevederlo, la bravura non si determina da un quiz scemo che ti fanno fare prima dell'inizio dei corsi.

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Frequenta un liceo pubblico e dimmi se ci sono tutti geni, invece.

Non lo so, la vedo troppo dura: esiste una realtà all'infuori della scuola. Se tu mi obblighi un ragazzo a studiare tutti i giorni e tutto l'anno per non so quante ore al giorno, mi fai venire fuori un ragazzo indottrinato, ma anche un po' rincoglionito.

Mah, su 'sta cosa ci ho pensato un po' in questi anni, e devo dire che il numero chiuso è santa cosa:

  1. Si insegna agli studenti il concetto di meritocrazia (i più bravi vanno avanti, gli altri si ridimensionano)
  2. Si aiuta gli studenti a capire che quello dello studio è un percorso che deve essere continuativo e che deve poggiare su solide basi per il futuro
  3. Si evita che migliaia di ragazzi ogni anno affollino università senza sbocchi lavorativi

Un'altra cosa fondamentale, secondo me, è l'introduzione di attività extrascolastiche come lo sport, l'educazione artistica, la dinamica di gruppo, etc.

sono tutte motivazioni valide quelle che giustificano il numero chiuso, ma alla base c'è un test il più delle volte falsato che ha una forte probabilità di bloccare possibili cime in quel campo e non mi va di correreil rischio che per un test d'ingresso si debba rinunciare non dico ad un nobel ma magari ad un signor professionista per lasciar spazio al figlio di

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L'esame alla fine di ogni anno scolastico sarebbe un toccasana.

Pero' deve essere effettuato da una commissione esterna controllata da un insegnate interno.

L'esame per avere un senso deve partire da zero, non dall'humus di simpatie/connivenze che si e' sviluppato durante l'anno.

Io ebbi la fortuna (all'epoca non la pensavo cosi'), di fare l'esame di maturita' nel 2000 con il 50% piu' uno di insegnati esterni.

Fu un vero terremoto, roba da portarsi pop corn e patatine per assistere agli orali.

Ovviamente come tutte le cose serie, fu smantellata pochi mesi dopo e oggi l'esame di matura vale circa quello di terza media.

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L'esame alla fine di ogni anno scolastico sarebbe un toccasana.

Pero' deve essere effettuato da una commissione esterna controllata da un insegnate interno.

L'esame per avere un senso deve partire da zero, non dall'humus di simpatie/connivenze che si e' sviluppato durante l'anno.

Io ebbi la fortuna (all'epoca non la pensavo cosi'), di fare l'esame di maturita' nel 2000 con il 50% piu' uno di insegnati esterni.

Fu un vero terremoto, roba da portarsi pop corn e patatine per assistere agli orali.

Ovviamente come tutte le cose serie, fu smantellata pochi mesi dopo e oggi l'esame di matura vale circa quello di terza media.

è proprio il modello che vorrei io ( ma come li feci io con il 90% della commisione esterna), in questo modo si potrebbe contemporaneamente valutare il lavoro degli insegnanti, ma soprattutto come dice Pachu si abituerebbero gli studenti a sostenere esami cosa che adesso non fanno più sin che non arrivano all'Università (ed anche qui le cose si sono ammorbidite e di molto).

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che differenza c'è fra pubblica/privata e statale/non statale?

Concettuale, più che altro.

Tutte le scuole devono essere pubbliche, nel senso che devono essere di tutti e poter essere frequentate da chiunque (e non solo da quelli con affinità economico/ideologiche).

La scuola ha da essere pubblica e, possibilmente, non-statale.

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Senz'altro giusto che gli utili vengano reinvestiti e che nessuno ci mangi sopra.

Sulla scuola pubblica, ribadisco quanto ho gia' scritto.

Urge un controllo della qualita' degli insegnanti.

Chi lavora bene sui ragazzi va fortemente incentivato sul piano economico e su quello delle possibilita' di carriera, chi lavora male deve temere di perdere il posto fisso.

La scuola non puo' essere il luogo in cui persone frustrate regolano i conti con se stessi e con il mondo attraverso promozioni e bocciature.

Serve qualcuno che controlli il controllore insomma, non solo nei modi ma anche nella qualita' del suo operato.

Potrebbe essere utilizzata la figura del preside, che oggi di fatto e' esautorata di qualsiasi potere decisionale, ma servirebbero anche alcune figure d'appoggio per la revisione di compiti e il monitoraggio delle interrogazioni.

Servono molti soldi per una riforma cosi' ambiziosa, ma la palingenesi di italiani nuovi merita qualsiasi tipo di sforzo economico e organizzativo.

La scuola deve offrire al Paese ragazzi preparati, educati e fiduciosi nelle istutizioni.

Se uno e' gia' scazzato del suo paese a 12 anni, quel paese e' gia' in stato avanzato di decomposizione.

D'accordo in toto.

La questio piu' importante imho e' proprio il controllo sull'insegnamento, urgono veri test attitudinali all'uopo.

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