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La band ha deciso di pubblicare l'ultimo "In Rainbows" e venderlo in proprio

40 sterline per doppio cd, doppio vinile, illustrazioni, foto, testi delle canzoni

Radiohead, addio alle major del disco

Cd in vendita online col prezzo fai-da-te

Per il download è possibile fare un'offerta libera. Si potrà scaricare dal 10 ottobre

di GIOVANNI GAGLIARDI

I Radiohead

ROMA - "Shopping a libera offerta". Cosa accadrebbe se nei negozi, sulla merce in vetrina, fosse esposto questo cartello? Una rivoluzione, certo, e dagli esiti imprevedibili. Ma è questa la strada che hanno scelto i Radiohead per vendere il loro nuovo album "In Rainbows".

Tutti pensavano che Thom Yorke e soci, rimasti senza etichetta nel 2003 con la pubblicazione di "Hail to the thief", dopo sette album con la Emi scegliessero una casa discografica tradizionale. E qui arriva il primo colpo di scena: la band di Oxford ha deciso di pubblicare il suo settimo lavoro di studio e di venderlo in proprio. Per chi è disposto a spendere 40 sterline (poco più di 57 euro), l'offerta è davvero allettante: il "Discobox" contiene il doppio cd, il doppio vinile, illustrazioni, foto, i testi delle canzoni e anche il codice per scaricare il disco stesso).

Ma la vera novità è rappresentata proprio dal download. Questa opzione, infatti, non ha un prezzo stabilito. Chi vuole scaricare viene invitato ad offrire una cifra a piacere. Insomma è l'utente stesso a stabilire quanto vale l'intero album. Chi ha acquistato il download riceve poi una mail di conferma, con il codice di attivazione da utilizzare il 10 ottobre. Mentre il "Discobox" arriverà i primi di dicembre.

C'è ora da vedere se il modello funzionerà. Forse questo è solo un esperimento motivato dalla mancanza di un accordo con una major (ma c'è chi parla di trattative in corso). Oppure i Radiohead stanno effettivamente tentando di rivoluzionare il mercato provando uno dei possibili modelli alternativi ai canali tradizionali di vendita.

Molti artisti negli ultimi tempi, messi in crisi anche dal download illegale, stanno cercando altre strade per proporre la propria musica. In Gran Bretagna ha provocato accese polemiche la decisione di Prince di regalare il suo ultimo lavoro: circa due milioni di copie di "Planet earth", sono arrivate in edicola e nei supermercati in allegato con il Mail on sunday, operazione mai tentata, almeno in Inghilterra. Una decisione che la Sony BMG ha preso malissimo, annullando il contratto di distribuzione appena firmato dal musicista di Minneapolis.

E in Italia? Per ora i grandi artisti continuano a percorrere strade tradizionali. Unica eccezione Lucio Dalla, che ha scelto di far uscire il suo ultimo cd "Il contrario di me", con Repubblica e L'Espresso a 16.90 euro, senza abbandonare i negozi. "E' in atto una trasformazione della società - dichiarò l'artista bolognese in quell'occasione -, i dischi in edicola danno la possibilità di tornare indietro a quando la gente passava abitualmente nei negozi di dischi. Oggi invece passa abitualmente in edicola. È una possibilità in più che viene offerta e da quando esiste ha cambiato il mio modo di vedere le cose. Acquistare un disco non è più un rito come in un negozio, ma un'azione quotidiana".

(1 ottobre 2007)

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Se non ricordo male anche gli Smashing Pumpkins fecero uscire il loro ultimo album (Machina II) solo su internet, da scaricare (gratis addirittura).

Mist, ma io dovrei pagare non per ordinare ma per preordinare?? Che senso ha, quando esce lo prendo subito. Tanto si scarica, mica va a esaurimento!

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Mi piace sta iniziativa, finalmente una idea concreta per uscire dal solito ascolta a sbafo...bravi Radiohead

...che poi dubito che andrano a rimetterci, dato che liniziativa ha fatto parlare di loro a livello mondiale, non hanno costi per realizzare il bene materialmente e comunque il 100% di quanto incassano stavolta rimane in mano loro...

Ricordo, tanto per citare un famoso precursore, che i membri della ID Software divennero miliardari con la vendita shareware del primo Doom per pc, disponibile gratuitamente sulle bbs di tutto il mondo, nonostante solo l'1% di chi lo scaricava poi richiedesse la versione completa.

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non mi dispiace anche se l'impressione è che abbiano raschiato un po' (sotto) il fondo del barile...nude è un pezzo che suonavano live durante il tour di okc...10 anni fa o giù di lì...

comunque a costo 0 è un affare ^_^

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  • 4 settimane dopo...

Non sono un esperto di economia, ma secondo me non è un risultato così negativo.

Tre su cinque non hanno messo un centesimo... e allora? Sono esattamente gli stessi che appena uscito il cd se lo sarebbero scaricato, sempre gratis, da internet, dunque che perdita c'è su questi utenti? Nessuna.

Al contrario, quelli che il cd non l'avrebbero comprato perchè troppo caro potendo spendere quanto volevano hanno messo mettiamo 3€, e su quelli il guadagno è netto.

Quando poi uscirà il cd i veri appassionati probabilmente lo compreranno, anche avendo già speso per scaricarlo, ma per questi numeri si deve aspettare gennaio mi pare.

Insomma, prima di parlare di fiasco aspettiamo la conclusione dell'esperimento.

Secondo me in molti vorrebbero un fiasco, per questo si sono affrettati a bollarlo così anzitempo.

invece di fare 'ste puttanate, mandassero il cd nei negozi a 3,90€ e ne venderebbero milioni.

Secondo me il prezzo onesto per un cd è 5-6€.

Ma per un cd. Un cd virtuale, dunque non fisico, senza libretto e tutte le altre cagatine che lo valorizzano (anche in funzione regalo), diciamo 3€.

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