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Oggi le comiche


MasterMatrix
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cunt

mi ha chiamato anche Darione Smoje.

Ti prega anche lui di smetterla.

Non l'ho dato per finito; ho sempre detto che l'enfasi sul suo acquisto è stata eccessiva e notevolmente indicativa circa la marginalità del nostro campionato. Ora come ora non è un fenomeno. E' un buon attaccante, quando è in grado di scendere in campo. Stop.

Se per te è stato determinante per consentire a Gilardino di giocare contro il Celtic bello fresco...

beh, forse sarebbe stato meglio avere a disposizione un gilardino esausto. almeno avrbbe avuto qualche scusa per quello svenimento in area scozzese-

ah, mentre scrivevo questo post è squillato di nuovo il cellulare. E' un tale che nella mia rubrica è memorizzato come RuudG. Chissà cosa vorrà dirmi...

^___^

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La vicenda appare a questo punto molto chiara, per noi amanti dei thriller.

Ronaldo non ha niente, semplicemente ha messo in atto una pratica da noi considerata dopante e devono "coprire" questa cosa facendolo rimanere fuori e inventandosi problemi sempre più variopinti.

O no? :lol:

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uh, pare che la cura magica a base di iniezioni di strutto e sangue di cammello sia in odor di doping...

Ah beh qui siete voi gli "esperti" :lol:

ah, per la cronaca: prende 4 milioni di euro all'anno. eh, i grandi attaccanti si pagano.

Eeeehhh, che disastro... vabbè dai, abbiamo tirato su due eurini col Coppone di Maggio, ih ih... :lol: Più "soquanti" solo per il ritorno mediatico, infatti basta che abbia un mal di gola che come minimo ci sono due pagine di foto di Ronaldo in maglia rossonera su ogni quotidiano

Ah...ti ha per caso chiamato anche Zavarov, nel mentre? :lol: O Giulio Cesare? :lol: Aleinikov, chessò...? :lol: ...

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Ah, certo.

Del resto, dopo il colpaccio dell'estate (Ricardo Oliveira, rivenduto con ricchissima plusvalenza) avevate di che scialare.

Comunque, se il ritorno di immagine ti è così caro ti consiglio di fare pressione sulla tua dirigenza per assumere due ragazze bravissime. Sono due sorelle, vivono in provincia di Pavia.

No, mi chiamano solo ex-rossoneri preoccupati per te. Stanotte, per esmepio, mi è arrivato un sms da Rivaldo.

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il silenzio di Scrigno è emblematico.

del resto ronie sarà regolarmente in campo tra 5 giorni, a siena.

Sono al 5° giorno senza ADSL, dove c'è molto da dire e molti quote da fare, rimando. Spero di rientrare a tempo pieno quanto prima per poter dire finalmente la mia. A presto, spero :lol:

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biggeorge, mi ha chiamato pure Bogarde. Mi ha detto di raccomndarti di farti meno seghe.

^_^

Reiziger invece vorrebbe fargli un lavoretto migliore, le labbra aiutano.

Se alla fine aggiungiamo anche gli spruzzi dei brufoli di ziege mi sa che otteniamo un composto chimico perfetto per il meerssy.

Ma il salame si prende volentieri l'incombenza, tutto per gli amati zozzonercolours.

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cortopavese, il tuo stile mi ricorda quello di un phorumista morto qalcuni anni fa, tale ODINO

avete lo stesso gusto schifiltoso per tutto ciò che è ORGANICO, dal pus agli escrementi.

bravo.

intanto continuano le chiamate di famosi rossoneri. dopo christian ziege

'Grossegeorge, Pfunf-gegen-willy ist ein Mitleit!'

aspetto tonio per la traduzione

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perché?

certo, povero odo

morire divorato da un pesce siluro sbucato dal gabinetto mentre c'era seduto sopra non è bello

ma nella bassa pavese succede di tutto

per fortuna non ci metto piede da una vita

nella foto:

il pesce siluro che ha orbato i phora di uno dei forumisti più amati

a lui la nostra riconoscenza

246np7.jpg

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L'invidia è anzitutto un sentimento doloroso, che si impone spesso contro la propria volontà e del quale è difficile liberarsi attraverso riflessioni di tipo razionale. L'invidia comporta infatti sentimenti negativi, che sfiorano il rancore, l'odio, l'ostilità verso chi possiede qualcosa che l'invidioso non ha. L'invidia agisce allora come un meccanismo di difesa, come un tentativo di recuperare la fiducia e la stima di sé stessi, attraverso la svalutazione di chi ha di più: in termini di fortuna, di successi personali, di possibilità economiche ecc.

Per Freud a provare questo sentimento erano soprattutto le donne, nei confronti degli uomini. E' lui infatti che ha per primo teorizzato l' 'invidia del pene' da parte delle bambine, le quali si sentirebbero danneggiate dalla mancanza di questo organo sessuale e per questo svilupperebbero nei suoi confronti una forte invidia. Questa invidia sarebbe per il fondatore della psicoanalisi addirittura al centro dello sviluppo della psicologia femminile, attraverso i condizionamenti incancellabili lasciati dall'invidia del pene nella formazione del carattere e nello sviluppo psico-sessuale. Oggi questa teoria freudiana appare superata, perché fin troppo 'fallocentrica', e questo anche a seguito delle confutazioni fatte da parte delle psicoanaliste-donne negli anni settanta, che hanno duramente contestato il postulato teorico di superiorità maschile che la teoria dell'invidia del pene implicava. (Certamente una certa invidia per le numerose libertà, anche sessuali, di cui ha goduto sempre il maschio rispetto alla femmina c'è sempre stata nelle donne, ma per fortuna questo tipo di invidia oggi è quasi del tutto scomparsa, date le conquiste sociali femminili avvenute negli ultimi cinquanta anni).

Il sentimento dell'invidia è sempre stato condannato dalla società, tanto che essa è considerata, dal punto di vista morale, un 'vizio'. L'invidioso infatti ha il 'vizio' di svalutare le persone che percepisce come 'migliori' di sé e spesso non si limita al pensiero o alle fantasticherie di tipo aggressivo e distruttivo, ma cerca di danneggiare oggettivamente l'invidiato, ostacolandolo in ogni suo progetto o iniziativa. Egli infatti è 'colpevole', agli occhi dell'invisioso, per essere apprezzato e stimato dalla società più del dovuto, e comunque più di quello che l'invidioso desidererebbe, anche in confronto a sé stesso. La consapevolezza che il soggetto odiato a causa dell'invidia non nutra alcun sentimento negativo nei confronti dell'invidioso non migliora in quest'ultimo il rancore e l'ostilità provata. Quasi nessuno ammette di essere invidioso. Pochissime persone ne parlano apertamente, perché svelare questo sentimento è come rivelare al mondo la parte più meschina e vulnerabile di sé stessi, cosa che non fa piacere a nessuno, nemmeno a chi tende ad autodenigrarsi o a svalorizzarsi continuamente. Per questo motivo è più frequente osservare e analizzare l'invidia negli altri, piuttosto che nei propri pensieri e comportamenti.

Esistono poi due tipi di invidia : quella buona e quella cattiva. L'invidia buona rappresenta comunque un sentimento doloroso, lacerante, che si prova nel vedere qualcun altro riuscire dove e come noi vorremmo per noi stessi, ma in questo caso non si provano sentimenti negativi di odio e rancore per l'invidiato, non si cerca di ostacolarlo, o di togliergli ciò che possiede o ha ricevuto in premio. L'invidia 'buona' corrisponde all'emulazione: un desiderio profondo di arrivare allo stesso livello dell'altro, anziché abbandonarsi allo scoramento o alla maldicenza e alla denigrazione dell'altro più fortunato. L'invidia positiva è dunque uno stimolo, una motivazione verso l'automiglioramento: colmando le proprie lacune e valorizzando i propri punti di forza, si cerca di somigliare sempre di più al modello vincente rappresentato dall'altro. Nella cultura americana questi comportamenti di emulazione, di invidia positiva, sono perfettamente accettati e vi è anzi una incitazione esplicita ad identificarsi con il vincitore. Ciò non accade nelle culture latine, dove invece chi è più bravo o ha più fortuna non fa che umiliare gli altri, mettendo in evidenza l'altrui insufficienza, l'altrui sfortuna, generando malumori, complessi di inferiorità e desideri di rivalsa, anche con mezzi illeciti o illegali. L'invidia 'cattiva' è infatti quella che non prevede e non auspica null'altro che il male, la sfortuna e la definitiva sconfitta dell'odiato rivale.

^__^

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