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Qui c'è solo l'Inter e Antonio Conte grazie per il lavoro che hai fatto... Spiaze


Ronnie Rava
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4 ore fa, alex7784 dice:

Io non ci credo che perdano apposta dai. Ci stanno le battute, ma ad esempio i giocatori del Milan hanno festeggiato come se avessero vinto lo scudetto (e secondo me hanno esagerato, per il Milan l'europa league é il minimo sindacabile)

 

Beh, non esageriamo, ho visto una festa abbastanza contenuta, ma è stato bello vedere squadra pubblico e allenatore compatti nell'esultare. :) Fa ben sperare sul fatto che prenderanno col giusto impegno questa nuova avventura! Speriamo allestiscano una squadra in grado non solo di fare presenza ma anche di lottare per vincerla. Ops, sono OT! :o 

 

 

 

35 minuti fa, El Pelat dice:

Chiellini all'Inter giocherebbe una partita su tre, Pepe alla Juventus finirebbe con tre ammonizioni in 38 partite.

 

Ahahah, grande Elpe! :D 

 

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1 ora fa, Ronnie Rava dice:

 

Gli unici che possono restare (ma ripeto, possono; in caso di buona offerta OK anche alla loro cessione) per me sono:

- Handanovic (di gran lunga la sua migliore stagione all'Inter)

- D'Ambrosio (ottima riserva)

- Miranda (se gli torna un po' di voglia)

- Medel (come riserva)

- Gagliardini

- Joao Mario (secondo me male impiegato, e comunque troppo grande l'investimento fatto su di lui)

- Candreva

- Icardi

- Eder (come riserva nel caso il nuovo allenatore giochi con due punte)

- Gabigol (in prestito per vedere come va)

- Pinamonti (diamogli fiducia come vice Icardi)

 

Tutti gli altri venduti o fuori rosa se rompono il cazzo non accettando trasferimenti.

Ti fai un bel gruzzolo da sommare a quelli freschi per comprare una decina di giocatori (non di più visto che non hai le coppe), direi un mix tra giovani su cui puntare a lungo termine (tipo Gagliardini) e vecchi marpioni necessari per ottenere risultati di un certo tipo (la Juve vincente ha sempre avuto un'età media piuttosto alta).

 

 

Handanovic è l'unico con buona reputazione, bisogna sfruttare questo bug per monetizzare e sostituirlo con un portiere che fa lo stesso e prende meno della metà.

Pinamonti deve andare in prestito: se è forte va in una squadra di A, gioca e poi torna, se è il solito prodotto della primavera si farà un po' di serie B per poi rimanerci, come buona parte dei nostri squadroni che vincevano tutto a livello giovanile.

Gabigol.... se non si sa perchè ha giocato così poco, non si può sapere se tenerlo o no. Ma capisco sia la paura di vederlo sbocciare da un'altra parte (che al momento non mi pervade, non essendo riuscito a vedere giocate interessanti da parte sua neanche nei video di youtube che in teoria dovrebbero raccogliere le sue migliori), e sia la poca voglia di ufficializzare quello che diventerebbe il nuovo metro di paragone per gli acquisti stupidi. Quindi nel dubbio meglio ibernarlo, con un po' di fortuna nessuno verrà a chiedere di lui.

Io nonostante tutto ho apprezzato l'anno di Kondogbia, che quando non aveva un cimitero attorno a sè ha mostrato a cosa può servire. Certo se arriva un'offerta buona, amen. 

E Icardi, ripeto quanto detto l'estate scorsa, se ci offrono cifre folli va venduto subito. Può fare quanti gol vuole, ma è uno stupido che non sa giocare con i compagni. Abbiamo avuto i migliori Vieri e Ibrahimovic ma la Champions l'abbiamo vinta con Milito. E nella scala di intelligenza calcistica che va da 0=Icardi a 10=Milito, Icardi è a zero in quanto, appunto, Icardi. E sticazzi che non si cedono i top player: abbiamo vinto tutto dopo aver ceduto Ibrahimovic, la juve vende pezzi pregiatissimi ogni anno e li rimpiazza sempre. Il Napoli ha perso Higuain e si fa tranquillamente la Champions. Il gruppo è marcio e va scardinato nelle fondamenta.

 

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Ma infatti per Handanovic (come per Icardi e gli altri) vale il discorso della buona offerta: se arriva figuriamoci se mi dispiace lasciarlo andare. Ma è il solito discorso, tutta questa buona reputazione ce l'ha solo nei media italiani, se non arriva mai un'offerta importante evidentemente è perchè chi le deve fare non è uno stupido.

 

Kondogbia quest'anno è migliorato molto, soprattutto ha imparato a usare al meglio la sua potenza fisica, ma ha un limite esiziale per il calcio italiano tutto improntato sulle ripartenze: è troppo lento sul lanciato, quando prendiamo contropiede lui lo vedi che si sforza a correre più velocemente possibile ma prende comunque almeno 20 metri di distacco su 50 da qualsiasi altro giocatore di serie A. Per carità, era la stessa cosa per Vieira da giovane, ma poi da vecchio ha sopperito al problema con l'astuzia e la cattiveria: sono qualità che Kondogbia può tirare fuori? Per me no.

 

Poi oh, l'abbiamo pagato 30, se non arriva un'offerta da 20 anche lui può rimanere per carità. Però già c'è Gagliardini che è giovane e deve farsi, in mezzo al campo io voglio un marpione che sappia fare un po' tutto, faccia un po' da leader del reparto, si faccia sentire con l'arbitro, ecc... anche se lo so che purtroppo di gente come Cambiasso non è facile trovarne in giro.

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Bene pensare al calciomercato ma forse ci sono anche altre priorità quali definire chiaramente una catena di comando e le competenze di ogni singolo anello.

 

A oggi mi pare che più o meno siatemessi così:

- Presidente: Tohir - ovvero un socio di minoranza che, mi pare, è ormai una vita che non presenzia a una partita

 

- Vicepresidente: Javier Zanetti - grandissimo ex-calciatore collocato in quella posizione non dall'attuale socio di maggioranza, non dal socio di minoranza ma addirittura da una proprietà precedente come raglo alla carriera da parte di Moratti. probabilmente solo sopportato dal resto del management, non si capisce quali funzioni ricopra. In teoria, visto il passato, avrebbe dovuto essere stato lui a supportare gli allenatori nellagestione dello spogliatoio, ma se così fosse stato avrebbe svolto un pessimo lavoro.

 

- Advisory Board: Milly Moratti. Ok è una carica solo consultiva, non conta nulla, ma era necessario mantenere in società un'appartente dalla proprietà storica?

 

- Direttore sportivo: Piero Ausilio, fresco di rinnovo. In teoria dovrebbe essere lui a gestire il calciomercato, ma da pochissimo è stato affiancato da Sabatini (consulente per il calciomercato per tutte le squadre del gruppo Sunin, che poi due sono). Voi ce lo vedete il Walterone intndersene di giocatori cinesi? Alla fine le decisioni da chi verranno prese?

 

- Allenatore: ? mistero della fede. le voci dicono che state inseguendo Conte ovvero un allenatore che a questo punto della carriera vuole avere voce in capitolo sulle decisioni di mercato, ma non è stato forse quello un dei motivi per i quali avete dimissionato Mancini?

 

Ricapitolando: c'è un socio di maggioranza che ha ampie disponibilità economiche che vengono però limitate dal fair play finanziario. Potrebbe intervenire per vie traverse, con sponsorizzazioni etc etc, ma lo farà solo in maniera limitata perchè per ogni "regalo" fatto all'inter il 30% è un regalo a Tohir.

C'è un DS che non è dato capire quali poteri abbia, visto il superconsulente ufficiale (Sabatini) e, leggo, i consulneti non ufficiali ( Kia Joorabchian e. pare Jorge Mendes, gente pericolosa da tirarsi in casa, al pari di Raiola). manca un supporto all'allenatore nella gestione dello spogliatoio e, al momento, manca l'allenatore.

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3 ore fa, El Pelat dice:

Chiellini all'Inter giocherebbe una partita su tre, Pepe alla Juventus finirebbe con tre ammonizioni in 38 partite.

 

Piromane! (Nel senso che ti piace scatenare icendi)  ^-^

 

I dati mi dicono che la Juve ha avuto 11 gialli più del Napoli e 8 più della Roma. Noi non abbiamo avuto nessun espulso mentre la Roma 1 e il Napoli 2

 

In questa classifica seguono Inter e Sampdoria con 3 gialli più di noi ma ben 5 espulsioni.

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Come già detto, sarei contento.

 

Primo perchè così chiudiamo questa telenovela cominciando a lavorare sul mercato anche in base alle richieste dell'allenatore (visto che bisogna rifare tutta la squadra).

 

Secondo perchè Spalletti non sarà un fenomeno ma è un ottimo allenatore che ha sempre fatto bene, e Roma è anche una piazza che si avvicina all'Inter a livello di pressioni. Inoltre non vorrei sbagliarmi (ma credo di no), ma Spalletti da quando ha preso in mano la Roma l'anno scorso a oggi, dovrebbe aver fatto più punti della Juve (o più o meno gli stessi). Insomma, proprio scarso scarso non è.

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No non è vero, ha beccato 9 punti dalla Juve perchè dimenticavo che anno scorso nel girone di ritorno la Juve in pratica le ha vinte tutte.

Però Spalletti l'anno scorso nel girone di ritorno (è subentrato esattamente alla fine dell'andata) ha fatto 46 punti: quindi proiezione totale 92, con la Juve che ha vinto lo scudetto a 91 (che al massimo eguaglierà quest'anno). Quest'anno in un campionato intero chiuderà a 87 confermando grossomodo il trend da scudetto.

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Il 22/5/2017 at 19:47, Sveva dice:

- Presidente: Tohir - ovvero un socio di minoranza che, mi pare, è ormai una vita che non presenzia a una partita

 

Ma perchè, Tohir esiste ancora? Ero convinto avesse venduto le sue quote e si fosse tolto di mezzo e il presidente fosse Zhang. Che ci sta a fare ancora li?

Modificato da GURU baba rey
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Mi hanno chiesto di scrivere un pezzo per ilposticipo.it sulla stagione dell'Inter, ve lo incollo in anteprima.

 

Cita

C’è un motivo per cui il mantra di noi tifosi interisti è “amala”.

L’amore è un sentimento istintivo e irrazionale capace di farti perdere la testa per qualcuno e dimenticarne difetti, vizi e debolezze.

Se cantassimo “stimala, coerente Inter stimala”, sarebbe facile poi analizzarne gli errori e agire di conseguenza.

E invece no, noi siamo condannati ad amarla, a soffrire e a farci prendere in giro.

Perché quando qualcuno si sente tanto amato, come dimostra la media spettatori paganti più alta della serie A, si corre il rischio di sentirsi appagati e dare per scontato questo amore.

Quando trovi l’amore molli la dieta, passi le sere sul divano e, dopo un po’ di tempo, arrivi perfino a permetterti di fare le puzze sotto le coperte.

 

La stagione dell’Inter è riassumibile con quest’ultima immagine.

 

Ma per tutti i limiti mostrati dall’Inter quest’anno per quanto riguarda il gioco del calcio, a scaricabarile non la batte nessuno.

Passaggi di prima, rapidi, efficaci, un tiki-taka che ha disorientato chiunque e che ha lasciato senza punti di riferimento giornalisti, tifosi e addetti ai lavori che ancora oggi si chiedono chi ce l’abbia e dove sia finito, il barile, e di chi sia la colpa di quella che è a tutti gli effetti una delle più disastrose stagioni nella gloriosa storia nerazzurra.

 

Proviamo a mettere ordine.

 

Inizialmente la colpa è di Thohir, che decide di non assecondare le richieste di Mancini (Yaya Tourè) preferendo fare il gioco di tutti quei procuratori che hanno piazzato a peso d’oro i loro pezzi pregiati senza calcolare minimamente le necessità reali della squadra, il tutto mentre il passaggio di proprietà iniziava a lasciare i primi dubbi su chi realmente comandasse in società.

 

Poi la colpa è passata a Mancini stesso: si narra di giocatori scontenti per un lavoro di preparazione approssimativo, tesi supportata dalle numerose e imbarazzanti scoppole subite nelle amichevoli estive (una su tutte contro il Tottenham). A poche settimane dal campionato il tecnico di Jesi saluta e se ne va, e con lui le possibilità di dare un seguito alle buone cose intraviste nella stagione precedente, che con i suoi alti e bassi aveva comunque visto la squadra piazzarsi quarta.

 

E’ quindi il turno di Frank De Boer, tecnico senz’altro preparato e uomo di esperienza e carisma, ma presuntuoso nell’approccio e abbandonato a se stesso. Presuntuoso perché pensa bene di non avvalersi dell’aiuto di collaboratori che conoscessero il tortuoso pianeta Inter (lontani i tempi di Mourinho – Beppe Baresi), abbandonato a se stesso perché mai nessuno in società si è schierato totalmente dalla sua parte, lasciandolo in balia di stampa (vergognoso il trattamento riservatogli da Sky), giocatori ribelli e tifosi inferociti. Un peccato, perché c’è stato un momento in cui sembrava potesse combinare qualcosa di buono, quando con una bella prova di carattere contro la Juventus e una convincente vittoria in trasferta ad Empoli aveva rimesso in carreggiata la squadra dopo il traballante inizio. Prima di essere cacciato, De Boer inizia a usare il pugno di ferro contro le mele marce, lasciando fuori a turno Kondogbia e Brozovic, e finendo col non portare nemmeno in panchina Gabriel Barbosa. Aveva chiaramente capito cosa non andasse, ma non aveva abbastanza potere per riuscire a risolvere tutto da solo.

 

Gabriel Barbosa. Come dimenticarlo. Mi rifiuto di chiamarlo col suo nomignolo, perché è un peccato infierire sul ragazzo. Ma se tre allenatori decidono di non scommettere su di te, qualcosa devi aver combinato. Non credo a complotti nei suoi confronti, credo debba andarsene in prestito in squadre di medio-bassa classifica per poter giocare con regolarità e capire, già che ci siamo, cosa significa essere un professionista. Non ha colpe nello specifico, ma ha colpe chi ha fatto spendere per lui 30 milioni a una squadra che coi soldi non può scherzare.

 

Diverso il discorso Joao Mario, fresco campione d’Europa col Portogallo, moderno “tuttocampista” che fa presto a diventare nientecampista, quando decidono che non puoi giocare basso, che non puoi coesistere con Banega (falso, guardate la già citata Inter-Juventus), che sei un trequartista ma che del trequartista hai ben poco perché gol ne fai pochi e gli assist sono superflui quando il 90% del gioco della squadra consiste nell’attivare Perisic o Candreva sulla fascia e sperare che uno dei loro seicento cross a partita non finisca addosso a un avversario. Per quasi tutta la stagione Joao Mario è stato una nota positiva, comunque, perché è intelligente e pratico, ma alla fine anche lui non ha retto al naufragio collettivo.

 

Naufragio collettivo che, stando all’esonero di qualche settimana fa, ha un nome e un cognome: Stefano Pioli. Eppure fino al 18 marzo la squadra, sotto la sua guida, aveva ritrovato voglia, entusiasmo, gioco e, in generale, un senso. Possibile che siano bastati gli errori sotto porta di Perisic all’Olimpico di Torino per affondare una stagione? Il Napoli è ed era forte, ma c’era tempo e modo per (provare a) raggiungerlo.

 

Le successive partite sono state un pianto. La sconfitta in casa con la Sampdoria con Brozovic che si dimentica di essere un giocatore di calcio, la sconfitta a Crotone con Miranda e Murillo al bar, il pareggio nel derby con le belle statuine sui calci piazzati avversari, dopo una partita dominata meritatamente, l’inspiegabile imbarcata di gol nel secondo tempo di Firenze dominato da Vecino e Babacar (VECINO E BABACAR), Nagatomo in versione Gresko contro il Napoli, le praterie lasciate da Kondogbia a Genova, l’impotenza di fronte alle giocate di Iemmello (IEMMELLO) contro il Sassuolo.

 

Era davvero colpa di Pioli? Naturalmente no. Non del tutto, almeno. Gli si può imputare una scarsa capacità di gestione della rosa, in fondo giocavano sempre gli stessi e i panchinari si deprimevano. Gli si può imputare una scarsa attitudine alla psicologia di gruppo, perché se la squadra ti si sgretola in mano qualche responsabilità ce l’hai.

 

Ma dietro di lui c’era il nulla. Mediaticamente, è stato sbagliato tutto quello che era umanamente possibile sbagliare. Dai discorsi sul prossimo allenatore nel momento di migliore forma della squadra ai panni sporchi regolarmente lavati in pubblico da Ausilio, D’Ambrosio, Handanovic, Eder e via dicendo, la sensazione era quella di trovarsi di fronte a una società priva di fondamenta, serietà, logica. L’unico che avrebbe potuto e dovuto parlare, Zanetti, si è nascosto in un angolino e non rilascia dichiarazioni importanti da mesi. E stendiamo un velo pietoso su Icardi, ottimo prospetto come attaccante ma completamente inadeguato come capitano.

 

Ci rimaneva un’unica, minuscola soddisfazione: che questa squadra indegna, vuota, irritante, improponibile venisse marchiata in maniera indelebile e stabilisse il record assoluto di partite senza vittoria, un sigillo di vergogna che i giocatori si sarebbero portati dietro per tutta la carriera (si spera altrove, salvo rare eccezioni).

 

Bastava non battere la Lazio all’Olimpico.

Lazio 1- Inter 3.

Ci hanno negato anche questa gioia.

 

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